Città del Vaticano (Agenzia Fides)- “Mentre a Baghdad ed in altri centri dell’Iraq continuano gli scontri con distruzioni e morti, notizie non meno preoccupanti giungono dal continente africano, da cui, nei giorni scorsi, si sono avute informazioni circa massacri ed esecuzioni sommarie”. È l’appello lanciato dal Papa Giovanni Paolo II al termine dell’udienza generale di mercoledì 9 aprile. Il Santo Padre ha ricordato in particolare la tragedia della Repubblica Democratica del Congo e gli sforzi per riportare la pace in Congo, Uganda, Rwanda, Burundi e Sudan.
Diamo una breve nota sulla situazione dei paesi indicati dal Papa.
Burundi- La guerra tra esercito a maggioranza Tutsi e diversi gruppi di guerriglia Hutu è scoppiata nel 1993. Per porre fine al conflitto che fino ad ora ha provocato più di 200mila morti, si sono svolte nell’agosto 2000 ad Arusha, in Tanzania, delle trattative sotto l’egida della comunità internazionale e con la mediazione dell’ex presidente sudafricano Nelson Mandela. Ai colloqui di pace hanno partecipato 10 partiti Tutsi, raccolti sotto la sigla G10, e 7 partiti Hutu (G7). Gli accordi di Arusha prevedono la costituzione di un governo di unità nazionale con un presidente Tutsi e un vicepresidente Hutu per i primi 18 mesi con uno scambio dei ruoli nei 18 mesi successivi.
Repubblica Democratica del Congo- Dal 1998 la RDC è in preda a un conflitto sanguinoso che ha fatto più di 3 milioni di morti. Truppe locali e straniere si sono scontrate più volte per controllare zone del territorio congolese, ricche di oro, diamanti, legname e Coltan, materiale usato nella fabbricazione di componenti per telefoni cellulari. All’inizio di aprile di quest’anno, a Sun City (Sudafrica) è stato raggiunto un accordo per la divisione dei poteri tra il governo congolese e i ribelli, che dovrebbe mettere fine ai 5 anni di guerra civile. I combattimenti però continuano, e almeno mille persone sono state massacrate nelle ultime settimane nel nord-est del paese.
Rwanda- Dopo il genocidio del 1994 che provocato almeno 800mila morti, il paese sta attraversando una difficile fase di pacificazione. Vi sono ancora movimenti di guerriglia hutu rwandesi con base nella Repubblica Democratica del Congo.
Sudan- La guerra tra governo e guerriglia del Sud Sudan è scoppiata nel 1983. Da allora sono morte almeno 2 milioni di persone. Alla base del conflitto vi sono differenze regionali, etniche, religiose, e la lotta per il controllo del petrolio. I colloqui tra governo e guerriglia del Sudan People‘s Liberation Movement/Army (SPLM/A), sono iniziati nel luglio 2002 a Machakos (Kenya).
Uganda- Dal 1986, l’Uganda è sconvolta da violenze perpetrate da diversi gruppi di guerriglia, il più noto dei quali è il Movimento di Resistenza del Signore (Lord’s Resistance Army). Proprio nelle ultime settimane è stata firmata una tregua tra esercito e ribelli. (L.M.) (Agenzia Fides 10/4/2003 righe 41 parole 470)