Cotonou (Agenzia Fides)- Paese dell’Africa occidentale con una superficie di 114.763 km2, il Benin è una stretta striscia di terra con una lunghezza di 700 km e una larghezza di 200, confinante ad ovest con il Togo, ad est con la Nigeria e con Burkina Faso e Niger a nord.
Il Benin è stato colonia francese fino al 1960, anno nel quale divenne indipendente con il nome di Repubblica del Dahomey. Da allora vi sono ben 10 colpi di Stato causati dalle differenze politiche e dalle classi sociali del diverse parti del Paese.
Nel 1972 dopo gravi incidenti, l’ennesimo golpe conduce al potere il tenente colonnello Mathieu Kérékou che assume la carica di Presidente. Il 30 novembre, nel secondo anniversario della creazione del “Consiglio Nazionale della Rivoluzione”, il Presidente Kérékou annunciava l’adozione di un regime di stampa marxista-leninista. Nel 1975 il Paese cambiò il nome in “Repubblica del Benin”. Kérékou affermò di volere costruire una società felice basata sull’eguaglianza. Nazionalizzò banche, scuole, compagnie petrolifere e altre realtà produttive. Nel tentativo di creare una “società nuova”, il regime proibì diverse manifestazione religiose. Il Natale per esempio divenne la “Festa della produzione” e alcuni esponenti della Chiesa cattolica subirono persecuzioni. Nel 1977 il Benin fu protagonista di un tentativo di golpe condotto da alcuni soldati di ventura guidata dal famoso mercenario francese Bod Dénard. Da allora, nonostante un altro tentato golpe nel 1988, il Paese ha vissuto in una relativa stabilità per circa 10 anni. Nel 1990 infatti Kérékou annunciava di abbandonare definitivamente il marxismo- leninismo, decidendo di aprire il Paese alla democrazia e al multipartitismo.
La svolta democratica viene confermata da un referendum popolare che approva la nuova Costituzione, che prevede una Repubblica multipartitica.
Nel 1991, Kérékou viene sconfitto nelle elezioni presidenziali da Nicéphore Soglo, ma riconquista la presidenza nel marzo 1996. Cinque dopo, nel marzo 2001, Kérékou viene riconfermato alla guida dello Stato.
Dal punto di vista economico il Benin dipende essenzialmente dalle esportazioni di cotone. Il Benin è tra i 18 Paesi più poveri del mondo che hanno beneficiato dell’annullamento del debito estero deciso dal G8 nel 2005. I 6,9 milioni di abitanti sono concentrati tra Cotonou, la capitale economica, e Porto Novo, la capitale amministrativa. La religione più diffusa è quella animista (culto vaudou) seguita dal 62% degli abitanti, per lo più concentrati nel sud. I cristiani sono il 26%, e i musulmani il 12%. I cattolici sono 1.649.000 distribuiti su 10 diocesi con 13 Vescovi, 566 sacerdoti diocesani e 149 religiosi sacerdoti. I religiosi non sacerdoti sono 88, le religiose 939 (fonte Annuario Statistico della Chiesa 2003). (L.M.) (Agenzia Fides 6/3/2006 righe 36 parole 442)