Lahore (Agenzia Fides) – Mentre i cristiani subiscono ancora intimidazioni da parte di gruppi musulmani estremisti, il Jamaat-e-Islami, un importante partito musulmano del Pakistan, ha chiesto ai tutti i fedeli di Allah di bloccare gli attacchi contro le minoranze cristiane e i loro luoghi di culto.
In un incontro tenuto alla fine di marzo con i leader cristiani di confessione cattolica e protestante, il capo della sezione del partito a Karachi, Mairaj-ul-Huda, ha detto: “Prometto a tutti i cristiani che faremo di tutto perchè non vi siano più attacchi alle chiese. Non vogliamo vedere animosità fra gli aderenti di queste due grandi fedi. Vogliamo solo la pace. Per questo ci impegniamo a organizzare incontri interreligiosi”. I cristiani del Pakistan temono che gruppi estremisti possano cogliere l’occasione della guerra in Iraq per promuovere attacchi e attentati anti-cristiani, fomentando lo scontro di civiltà e religioni. “Ma questa non è una guerra di religione” hanno concordato i leader cristiani e musulmani. Mairaj-ul-Huda ha concluso: “Ringrazio il Papa e tutto il mondo cristiano per aver manifestato chiara opposizione a questa guerra”.
Intanto si segnala anche che Saleem e Rasheed Masih, due fratelli di religione cristiana, arrestati per reato di “blasfemia” sono stati assolti e rilasciati dopo un pronunciamento dell’Alta Corte di Lahore. L’annuncio è stato dato dal Centro per l’Assistenza Legale nella provincia del Punjab. Il loro caso era stato istruito presso Corte circa sei mesi fa, ha informato l’avvocato dei due, Aslam Pervez Chaudhry, che in passato ha rappresentato come legale numerosi cristiani che hanno subito accuse e processi per blasfemia. I due erano stati arrestati nel giugno 1999 dopo la denuncia di alcuni vicini che, secondo la difesa, hanno utilizzato l’accusa di “blasfemia contro il Profeta Maometto” per vincere in una contesa relativa a un pezzo di terra.
Nel maggio 2000 Saleem e Rasheed Masih erano stati condannati in primo grado a 10 anni di prigione e a al pagamento di una forte multa. Dopo la sentenza, il Centro per l’Assistenza Legale ha preso in mano il caso e ha proposto un appello all’Alta Corte di Lahore che, dopo l’struttoria, ha assolto i due fratelli. Secondo numerosi gruppi e associazioni che difendono diritti umani e la libertà religiosa, l’articolo relativo alla “blasfemia” – inserito nel Codice Penale del Pakistan nell’ottobre 1990 – è spesso usato contro le minoranze religiose per vendette personali o dispute di altro genere.(PA) (Agenzia Fides 9/04/2003 - Lines: 32 Words: 353)