AFRICA/SUDAN - Prende via oggi il rimpatrio volontario dei rifugiati del Sudan meridionale dal Kenya

sabato, 17 dicembre 2005

Khartoum (Agenzia Fides)- L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha annunciato oggi che sabato 17 dicembre prenderà il via il rimpatrio volontario dei rifugiati del Sudan meridionale dal campo rifugiati di Kakuma, nel Kenya nord-occidentale.
L’UNHCR si aspetta che questa settimana il numero di rifugiati che rimpatrieranno sarà relativamente ridotto - non più di 150 persone - ma questo primo programma ufficiale di rimpatrio rappresenta un segnale sia del desiderio dei rifugiati di tornare in patria sia della volontà dell'Agenzia di aiutarli in questa impresa. Per i rimpatri sono previste due tipologie di spostamento- una per via aerea e una via terra.
Nella giornata di sabato da Kakuma e da Bor (nello stato di Jongley) due aerei per trasporto passeggeri riporteranno i rifugiati a casa, dove troveranno i loro averi trasportati il giorno precedente a bordo di un cargo.
Sempre nella giornata di sabato, un convoglio di autobus per i rifugiati e di camion con a bordo i loro averi lascerà il campo per raggiungere la località di Nadapal in Sudan meridionale, dove i rimpatriati verranno accolti dalle autorità del Sud Sudan. Poco dopo essere arrivati in Sudan meridionale, il convoglio si dividerà e una parte raggiungerà Kapoeta mentre l'altra si dirigerà a Chukudum, entrambe città di Est Equatoria. L’UNHCR prevede di dare ai rimpatriati i beni e gli utensili necessari a sopravvivere e generi alimentari sufficienti per due settimane, fino a quando - probabilmente in gennaio - il Programma Alimentare Mondiale (PAM/WFP) delle Nazioni Unite non sarà in grado di distribuire una maggiore quantità di aiuti ai rimpatriati in Sudan meridionale.
La guerra civile in Sudan meridionale, che si è protratta per ventuno anni, è terminata a gennaio di quest'anno grazie alla firma degli accordi di pace. Ancor prima della firma, l'UNHCR aveva lavorato con altre Agenzie delle Nazioni Unite ed Organizzazioni Non Governative per preparare il Sudan meridionale a ricevere le persone rimpatriate.
Nel corso dei prossimi anni, sono previsti il rientro di mezzo milione di rifugiati che hanno vissuto in campi ed insediamenti nei paesi vicini ed il ritorno a casa di circa quattro milioni di persone sfollate all'interno del Sudan. Alcuni rifugiati - soprattutto quelli provenienti dalla Repubblica Democratica del Congo - sono tornati autonomamente alle proprie case, senza aspettare l'assistenza dell'UNHCR, ma molti altri - come quelli residenti in Kenya - si stanno comportando in modo più cauto a causa dell'insufficienza di infrastrutture e di servizi nel sud. In quest'area che è stata per lungo tempo teatro di guerra non ci sono mai stati servizi sufficienti oppure le infrastrutture di base sono state distrutte da decenni di guerra.
L'approccio dell'UNHCR, in collaborazione con altre agenzie, è stato quello di intraprendere progetti che coinvolgessero intere comunità, senza distinzione tra residenti mai partiti e persone che ritornano. Per aiutare queste persone a ricostruire le proprie vite e rimanere a casa, l'Agenzia ha costruito scuole, pozzi d'acqua, ospedali e centri di avviamento professionale. I nuovi servizi sono stati concepiti anche come un incentivo allo sviluppo economico e dovrebbero aiutare a promuovere la riconciliazione tra i rimpatriati e le comunità locali.
All’inizio di questo mese, l'UNHCR ha portato delle delegazioni di rifugiati provenienti da Kakuma in Sudan meridionale per quelle che l'Agenzia chiama “go and see visits” - ovvero visite di perlustrazione - al fine di consentire ai rifugiati di valutare autonomamente l'esistenza di condizioni sufficienti per il rientro. Nel campo di Kakuma vivono circa 72mila rifugiati sudanesi. I principali Paesi di asilo per i rifugiati provenienti dal Sudan meridionale sono Uganda (204.400), Etiopia (90.500), repubblica Democratica del Congo (69.400), Kenya (74.000), Repubblica Centroafricana (36.000), Egitto (30.324) ed Eritrea (714). (Agenzia Fides 17/12/2005 righe 48 parole 623)


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