VORREMMO VEDERE GESU’ - di p. Salvatore Catalano, RCI

mercoledì, 9 aprile 2003

“Vorremmo vedere Gesù” è il desiderio di alcuni greci che, a Gerusalemme, hanno sentito parlare di Gesù (cfr Gv 12,20-21). Si rivolgono a Filippo, poi a ad Andrea, i primi che hanno seguito il Signore. Non è chiaro se il desiderio dei greci sia curiosità per un personaggio che fa parlare di sè o ricerca di un maestro e di una verità. Nell’intento del narratore, i greci sono un simbolo: la verità di Cristo non è destinata ai soli giudei, ma ai greci e a tutti i popoli.
La risposta di Gesù è realistica. Non li alletta con promesse facili, parla di un chicco di grano che per portare frutto deve cadere per terra e morire. Parla della sua passione, ma mette in guardia gli ascoltatori: se vogliono seguirlo, qualcosa anche in loro deve morire, cioè la vanità di tanta sapienza inutile, l’egoismo, la radice di ogni violenza e intolleranza...
Morire non per autolesionismo, ma per portare frutto, per vivere più intensamente e più fruttuosamente. C’è un perdersi, un morire che è ritrovarsi e sentirsi più vivi e c’è un amare egoisticamente la propria vita che è perderla. (Agenzia Fides 9/4/2003 - Righe 12; Parole 188)


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