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Città del Vaticano - La Messa "per l’Inizio del Ministero Petrino del Vescovo di Roma", celebrazione con la quale - come suggerisce il nome stesso - il Papa eletto inizia ufficialmente il suo ministero, si compone di un insieme di riti attraverso i quali viene rimarcata la valenza specifica che assumono le abituali insegne dei Vescovi, ovvero il Pallio e l’Anello. Oltre al loro riferimento a Cristo e alla Chiesa, per il Successore di Pietro, essi sono evocativi del compito a lui affidato dal Signore risorto: "Pasci le mie pecore" (cfr. Gv 21, 15-17).
Il giorno in cui essa si celebra lo sceglie il Pontefice. Leone XIV l'ha fissata domenica 18 maggio, dieci giorni dopo l'elezione; il suo predecessore, Papa Francesco, scelse il 19 marzo, giorno di San Giuseppe, santo molto caro al Papa argentino, una settimana dopo la fine del Conclave; Benedetto XVI la celebrò il 24 aprile, la domenica immediatamente successiva alla sua elezione; lo stesso decise Giovanni Paolo II, eletto lunedì 16 ottobre fissò la messa di inizio pontificato a domenica 22 ottobre.
In questa solenne liturgia, i segni, così come i testi e i luoghi, esplicitano il loro richiamo a Cristo, pietra d’angolo della Chiesa: "Siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare" (Ef 2, 20 ), e a Pietro da lui chiamato a esserne la "roccia", ovvero il "fondamento" (cfr. Mt 16, 18). E la celebrazione ha inizio proprio sulla tomba di San Pietro, a sottolineare lo stretto legame fra l'Apostolo e il suo successore. Davanti al Trophæum, su un vassoio, sono collocati il Pallio, l’Anello del Pescatore e il Libro dei Vangeli. Questi vengono presi da due diaconi e portati insieme in processione per essere poi adagiati sull'altare (in questo caso allestito sul sagrato della basilica vaticana. Accanto a esso Papa Leone ha voluto l'immagine della Madonna del Buon Consiglio custodita nel santuario di Genazzano, santuario dove si è recato in preghiera subito dopo la sua elezione).
L'imposizione del Pallio e dell'Anello
Dopo la proclamazione del Vangelo, in latino e greco, al Papa si avvicinano tre Cardinali, uno per ognuno dei tre Ordini (Vescovi, Presbiteri e Diaconi) e di continenti diversi, per l'imposizione del Pallio Petrino e la consegna dell’Anello del Pescatore.
Il Pallio ,antichissima insegna episcopale confezionata con lana di agnelli, viene così descritto da Simeone di Tessalonica nel De sacris ordinationibus: "Il Pallio indica il Salvatore che incontrandoci come la pecora perduta se la carica sulle spalle, e assumendo la nostra natura umana nella Incarnazione, l’ha divinizzata, con la sua morte in croce ci ha offerto al Padre e con la risurrezione ci ha esaltato".
Il Pallio richiama anche il buon Pastore (cfr. Gv 10, 11), che pone sulle proprie spalle la pecorella smarrita (cfr. Lc 15, 4-7), ma anche la triplice risposta amorosa alla richiesta fatta da Gesù risorto a Pietro di pascere i suoi agnelli e le sue pecorelle (cfr. Gv 21, 15-17).
Nella sua forma presente, il Pallio è una stretta fascia, tessuta in lana bianca, incurvata al centro così da poterlo appoggiare alle spalle sopra la casula, e con due lembi neri pendenti davanti e dietro, così che il paramento ricordi la lettera “Y”. È decorato con sei croci nere di seta, una su ogni capo che scende sul petto e sul dorso e quattro sull’anello che poggia sulle spalle, ed è guarnito, davanti e dietro, con tre spille (dette acicula) che raffigurano i tre chiodi della croce di Cristo.
A imporre il Pallio è un Cardinale dell’Ordine dei Diaconi. La formula che viene pronunciata richiama Cristo, "il pastore grande delle pecore", che Dio ha risuscitato dalla morte (Eb 13, 20). Esso è stato preso dalla Confessione di Pietro, a significare il collegamento con l’Apostolo che ha ricevuto da Cristo stesso il compito speciale di guidare il suo gregge. A Pietro il nuovo Pontefice succede nella Chiesa di Roma.
Dopo l'imposizione del Pallio sulle spalle del nuovo Pontefice, un Cardinale dell’Ordine dei Presbiteri invoca, con una particolare preghiera, lo Spirito Santo. Quindi avviene la consegna dell’Anello del Pescatore.
Sin dal primo millennio, anche l’anello è insegna propria del Vescovo. L’Anello che il nuovo Papa riceve ha però la valenza specifica dell’anello-sigillo, richiamando al compito affidato a Pietro di confermare i suoi fratelli: "E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli" (Lc 22, 32). Viene detto anello "del Pescatore" perché Pietro è l’Apostolo pescatore (cfr. Mt 4, 18-19; Mc 1, 16-17) che, avendo avuto fede nella parola di Gesù (cfr. Lc 5, 5) dalla barca ha tratto a terra le reti della pesca miracolosa (cfr. Gv 21, 3-14).
La consegna dell’Anello è fatta da un Cardinale dell’Ordine dei Vescovi. Il testo che accompagna il gesto evidenzia la speranza non delusa sperimentata da Pietro nel prendere il largo e calare le reti, e ricorda che a lui Cristo ha dato le chiavi del regno dei cieli. Sottolineato che il nuovo Pontefice a lui succede nella guida pastorale della Chiesa di Roma, viene ribadita l’esortazione di Paolo che indica nella carità il "pieno compimento della legge" (Rm 13, 8-10).
L’esplicito riferimento alla Lettera ai Romani ("La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato", Rm 5,5) intende richiamare l’insegnamento che l’Apostolo ha indirizzato alla Chiesa di Roma; viene pure riportata la celeberrima locuzione con cui Sant’Ignazio d'Antiochia si è rivolto alla Chiesa di Roma, che "presiede nella carità". La consegna dell’Anello si chiude invocando lo Spirito Santo perché arricchisca il nuovo Pontefice di forza e mitezza nel conservare i discepoli di Cristo nell’unità della comunione. (FB) (Agenzia Fides 17/5/2025)