Dar es Salaam (Agenzia Fides) - “Non ci metteranno a tacere, la Tanzania appartiene a tutti noi e lotteremo per il nostro diritto di essere ascoltati", ha detto John Mnyika uno degli oppositori dell’attuale governo in forza con Samia Suluhu Hassan, prima donna leader nel Paese.
La Tanzania si avvicina alle elezioni generali del 2025 e si trova a un pericoloso bivio. I disordini politici travolgono la campagna elettorale. Stando a quanto emerge dalla stampa locale, la violenza politica dello scorso anno ha fatto temere che possa scivolare nuovamente verso l’autoritarismo. Samia, che ha assunto la presidenza nel 2021, in seguito alla morte di John Magufuli (2015-marzo 2021), un tempo si proponeva come riformista, ora deve affrontare l’accusa di utilizzare le stesse tattiche repressive del suo predecessore.
Con la sua nomina l’intero paese aveva iniziato a nutrire speranza di rinascita. Tra le promesse, Samia aveva garantito una nuova era di riforme democratiche e, nel frattempo infatti, ha revocato il divieto di manifestazioni politiche, ha consentito la riapertura dei media e dimostrato il suo impegno a favore della libertà di espressione.
Per un breve momento è sembrato che la Tanzania stesse emergendo dall’ombra dell’autocrazia. Ai partiti di opposizione, a lungo repressi sotto il governo di Magufuli, è stato permesso di tenere nuovamente manifestazioni. Il dibattito politico è ripreso e, per la prima volta dopo anni, il paese è sembrato avviarsi verso la vera democrazia.
Tuttavia, con l’avvicinarsi delle elezioni locali che si terranno a novembre 2024, quelle speranze hanno cominciato a svanire. Le promesse di riforma del governo hanno lasciato il posto a una rinascita di tattiche autoritarie. L'ottimismo che aveva accompagnato l'ascesa al potere di Samia è stato gradualmente sostituito dalla paura e dall'incertezza. La violenza politica è aumentata, i leader dell’opposizione messi a tacere e il dissenso è stato ancora una volta oggetto di brutale repressione.
Per molti tanzaniani il futuro sembra cupo – dichiarano i media locali. L’escalation della violenza politica ha favorito un’atmosfera di paura e incertezza. E mentre la nazione attende le prossime elezioni, una cosa è chiara: la posta in gioco non è mai stata così alta. Per leader dell’opposizione come John Mnyika e Tundu Lissu, la lotta per la democrazia non è mai stata così pericolosa. Ma nonostante i rischi, rimangono determinati.
(AP) (Agenzia Fides 30/10/2024)