Abuja (Agenzia Fides) – “La Nigeria è seduta su una bomba ad orologeria”. È l’allarme lanciato da Lucius Ugorji, Arcivescovo di Owerri, Presidente della Conferenza Episcopale nigeriana (Catholic Bishop Conference of Nigeria, CBCN), nel suo discorso di apertura della seconda Assemblea Plenaria della CBCN, ad Auchi, nello Stato di Edo.
Facendo riferimento alle recenti proteste dei giovani per la politica economica del Presidente Bola Tinubu, Mons. Ugorji, ha affermato di aspettarsi ulteriori manifestazioni se non si interviene per venire incontro alle loro richieste. “Finché la nazione sarà afflitta da povertà, sofferenza e corruzione, e finché il futuro dei giovani nella nostra nazione rimarrà lugubre, continueremo a sperimentare proteste”.
Il Presidente della CBCN ha quindi criticato la risposta del governo federale e in particolare di “alcuni funzionari governativi che invece di affrontare il male, sono impegnati a scaricare le responsabilità e a cercare un capro espiatorio”. “Siamo in effetti seduti su una bomba a orologeria mentre gli agenti di sicurezza cercano di reprimere i partecipanti alla protesta e i loro sostenitori con accuse inventate” ha avvertito. “Ciò solleva preoccupazioni sul fatto che stiano cercando di privare i cittadini dei loro diritti democratici e delle loro libertà di protestare o di dare l'impressione che nel Paese vada tutto bene e che non ci fosse davvero alcun bisogno di protestare. Questo è delirante e condannabile". Mons. ha Ugorji invitato il Presidente Tinubu a rivedere le sue politiche economiche sottolineando che i nigeriani stanno soffrendo a cause di queste.
Il movimento di protesta #EndBadGovernance aveva proclamato 10 giorni di dimostrazioni e di scioperi in tutta la Nigeria dal 1 al 10 agosto (vedi Fides 2/8/2024)). Le proteste sono degenerate in violenze sia per l’infiltrazione tra i dimostranti pacifici di elementi delinquenziali sia per la brutale reazione della polizia che ha portato alla morte di almeno una ventina di persone, oltre all’arresto di più di un migliaio di manifestanti. Le violenze maggiori si sono verificate negli Stati del Nord. A Kano, dove circa 873 sospettati sono stati arrestati dalla polizia, teppisti travestiti da manifestanti hanno assalito e vandalizzato uffici governativi e saccheggiato proprietà private. Alcuni di loro sono stati anche sorpresi a sventolare bandiere russe mentre chiedevano l’instaurazione di un governo militare in Nigeria. Un chiaro riferimento alle giunte militari golpiste vicine a Mosca, che si sono insediate in Mali, Burkina Faso e Niger.
Secondo la stampa nigeriana nuove proteste sono previste per ottobre. Le richieste dei leader di #EndBadGovernance non si limitano a chiedere il ripristino dei sussidi per il carburante, oltre ad affrontare e risolvere l’aumento esponenziale dei prezzi dei generi di prima necessità. Tra le richieste vi sono il salario minimo per i lavoratori, riforme della polizia, vista come corrotta e violenta, e del sistema giudiziario, considerato ingiusto e corrotto. (L.M.) (Agenzia Fides 26/8/2024)