AMERICA/COLOMBIA - “La missione cristiana è una realtà dinamica”: il cardinale Tagle al Centenario del primo Congresso missionario nazionale

martedì, 9 luglio 2024

Bogotà (Agenzia Fides) – “Questo è un momento per rendere grazie al nostro Dio misericordioso, per ascoltare di nuovo la chiamata alla missione nel nostro tempo e per rispondere con generosità, coraggio e creatività”. Esordisce così il cardinale Luis Antonio G. Tagle, pro-prefetto della sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari del Dicastero per l'Evangelizzazione, nel suo discorso in apertura del XIII Congresso missionario nazionale organizzato dalle Pontificie Opere Missionarie (Pom) e dalla Conferenza episcopale della Colombia (Cec) concluso lunedì 8 luglio 2024 a Bogotà.

Il cardinale ci ha tenuto ad evidenziare l’importanza di questo evento che ha commemorato il Centenario del primo congresso missionario nazionale del mondo, tenutosi in Colombia nel 1924.

Ricollegandosi al motto del Congresso "mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra" (Atti 1:8), il porporato nel suo discorso "La Missio ad gentes nella Chiesa locale", si è soffermato in particolare sul discepolato missionario sottolineando che la missione cristiana è una realtà dinamica che implica il movimento e l'uscita verso popoli e luoghi diversi. "Andare a Gesù, rimanere con Gesù e andare dagli altri per condividere Gesù. È un movimento continuo. Questo rende il cristianesimo dinamico ed emozionante. Si rimane sempre e ci si muove sempre" ha detto Tagle agli oltre mille partecipanti che si sono radunati presso la Pontificia Universidad Javeriana della capitale.

"In molte culture, la vita è spesso rappresentata come un pellegrinaggio. Ogni persona cammina, cade, si rialza, corre, striscia, gira a destra o a sinistra o si gira intorno per raggiungere una destinazione. Alcuni si arrendono e smettono di andare avanti. Ma nessuno va in pellegrinaggio da solo – prosegue il pro-prefetto nel suo discorso partendo dall’idea che siamo tutti pellegrini in questa vita e che l'evangelizzazione avviene nel contesto di questo pellegrinaggio condiviso. Camminiamo sui sentieri battuti dalle generazioni precedenti. Creiamo nuovi sentieri con persone della nostra generazione. Le nostre impronte di oggi sono la nostra eredità per i pellegrini del futuro. Un pellegrinaggio parla di speranza. Senza speranza non c'è pellegrinaggio, ma solo movimento senza meta”.

Ogni cristiano è chiamato a partecipare alla missione evangelizzatrice, non come un professionista preparato, ma come qualcuno che condivide la buona novella in modo naturale. L’evangelizzazione deve essere un'estensione dell'esperienza personale di trasformazione - ci ha tenuto a precisare il cardinale Tagle. Secondo Papa Francesco, tutti i cristiani sono chiamati a impegnarsi attivamente nell'evangelizzazione. Inoltre il dialogo ordinario può essere inteso come un incontro missionario. Condividere la buona notizia del Vangelo non richiede una formazione avanzata, ma la volontà di raccontare ciò che si è sperimentato e vissuto.
Una riflessione a parte ha voluto fare sull'inculturazione del Vangelo, ricordando che "la grazia presuppone la cultura, e il dono di Dio diventa carne nella cultura di coloro che lo ricevono" (EG 115). Ogni cultura ha il potenziale per arricchire l'evangelizzazione se è aperta alla trasformazione e alla comunione con altre culture.
Inoltre – a conclusione del suo discorso - il cardinale ha presentato diversi esempi di culture con cui la Chiesa deve interagire: "Prima di tutto, le culture dei popoli indigeni in varie parti del mondo. Il loro senso di comunità e di armonia con il creato è necessario per purificare la cultura dominante dell'individualismo, del consumismo e dello scarto. In secondo luogo, dal Sinodo sui giovani del 2018, incontriamo le culture dei giovani di oggi con cui la Chiesa deve camminare e da cui deve imparare. Le culture giovanili rivelano il cambiamento delle culture delle famiglie nella nostra epoca contemporanea. In terzo luogo, come possiamo ignorare la cultura generata dalla rivoluzione digitale, con internet ovunque, sensori sempre più piccoli e potenti, intelligenza artificiale e apprendimento automatico? ... Quando entriamo nella cultura dell'intelligenza artificiale, l'evangelizzazione potrebbe assumere la forma di risvegliare altre forme di intelligenza. In quarto luogo, richiamo l'attenzione sulla cultura delle persone con disabilità e con abilità diverse. Comunicare con loro richiede l'apprendimento di un nuovo linguaggio e lo sviluppo della sensibilità. In quinto luogo, c'è il drammatico pellegrinaggio chiamato migrazione forzata, un tema che sta a cuore a Papa Francesco”

Non sono mancati aneddoti e tra questi il cardinale ha citato l’incontro con una donna filippina che lavora come tata per una famiglia italiana per poter mandare i propri figli in buone scuole nelle Filippine. “La signora mi ha detto: ‘quando accudisco i due bellissimi bambini italiani li sento come se fossero figli miei. Do loro lo stesso amore che ho per i miei figli’. I due bambini italiani e quelli rimasti nelle Filippine hanno la fortuna di avere in lei una madre missionaria comune. La Chiesa è, infatti, un popolo santo dai molti volti.”
In preparazione al XIII Congresso Missionario Nazionale, nel 2022 si erano tenuti quattro pre-congressi organizzati dalla Commissione Episcopale delle Missioni della Conferenza Episcopale della Colombia (CEC), le Pontificie Opere Missionarie (POM) e il Consiglio Missionario Nazionale (CONAMI).

Allegato il discorso integrale del cardinale Tagle

(AP) (Agenzia Fides 9/7/2024)


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