di Gianni Valente e Marta Zhao
Zhengzhou (Agenzia Fides) - La diocesi di Zhengzhou ha un nuovo Vescovo, dopo essere rimasta senza vescovo residente per oltre settanta anni. Oggi, giovedì 25 gennaio, nella chiesa di Qinghuayuanlu del distretto di Huiji dedicata alla Madonna di Lourdes, è stata celebrata l’ordinazione episcopale del sacerdote Taddeo Wang Yuesheng. La celebrazione di consacrazione di Wang Yuesheng, è stata officiata da Giuseppe Shen Bin, Vescovo di Shanghai, co-consacranti Giuseppe Yang Yongqiang, Vescovo della Diocesi di Zhoucun e Giuseppe Zhang Yinlin, Vescovo della Diocesi di Anyang. Alla liturgia ha partecipato anche Pietro Jin Lugang, Vescovo della Diocesi di Nanyang e più di 300 sacerdoti, suore e fedeli di tutte le diocesi della provincia.
Zhengzhou è il capoluogo dell’Henan, Provincia della Cina centrale raggiunta in epoche diverse dalle missioni di Gesuiti, Lazzaristi e del Pontificio Istituto Missione Estere (PIME). Nel XX secolo, a Zhengzhou hanno svolto un ruolo importante soprattutto le missioni dei Saveriani di Parma.
L’Ordinazione - riferisce il bollettino della Sala Stampa Vaticana - è avvenuta «nel quadro dell’Accordo Provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese». Don Taddeo Wang Yuesheng era stato «nominato dal Santo Padre Vescovo di Zhengzhou, nella Provincia cinese dello Henan, in data 16 dicembre 2023».
Il nuovo Vescovo ha 58 anni. È nato a Zhumadian (Henan) il 27 febbraio 1966, e ha seguito i corsi di filosofia e teologia presso il Seminario del Centro Sud dal 1987 al 1993. È stato ordinato sacerdote il 17 ottobre 1993. Ha ricoperto gli incarichi di Parroco di Zhengzhou e dal dicembre 2011 è Parroco nella chiesa di Qinghuayuanlu del distretto di Huiji, a Zhengzhou. Il processo conclusosi con la nomina pontificia, avvenuta lo scorso 16 dicembre, ha potuto avvalersi anche del contributo diretto delle varie componenti della Chiesa locale, secondo un criterio sinodale.
La Diocesi
La storia della Diocesi di Zhengzhou prende avvio dalla istituzione della Prefettura Apostolica dell’Henan occidentale, stabilita da Papa San Pio X nel 1906 e affidata dalla Sacra Congregazione “de Propaganda Fide” alla Pia Società di San Francesco Saverio per le Missioni Estere (missionari Saveriani). Nel 1911 la Prefettura era stata elevata a Vicariato Apostolico, e alla sua guida era stato chiamato il Saveriano italiano Luigi Calza, primo religioso della sua Congregazione a essere ordinato Vescovo.
Nel dicembre 1924, il Vicariato Apostolico dell’Henan occidentale era divenuto ufficialmente Vicariato Apostolico di Zhengzhou. Nell'autunno 1928, l’Arcivescovo Guido Conforti, fondatore dei Saveriani (e proclamato Santo da Benedetto XVI nel 2011) visitò Zhengzhou, realizzando il suo sogno di andare a trovare i “suoi” missionari in Cina. «La prima impressione che si riceve nell'entrare in territorio cinese» avrebbe poi annotato il Santo Presule «è quella di trovarsi in mezzo a un popolo che molto promette del suo avvenire e che in tempo non lontano avrà forse la maggior influenza sopra l'equilibrio mondiale, che non potrà fare senza di lui».
Il Vicariato di Zhengzhou fu elevato a Diocesi nel 1946, anno dell’istituzione della gerarchia cattolica cinese. In quello stesso anno fu nominato Vescovo di Zhengzhou il Saveriano Faustino Tissot. Dopo l’avvento della Repubblica Popolare Cinese (1949), nel 1953, il Vescovo Tissot e 16 altri sacerdoti stranieri furono espulsi dalla Cina. Rimasero 6 sacerdoti cinesi a portare avanti l’opera pastorale della Diocesi, fino agli anni della Rivoluzione Culturale, quando anche a Zhengzhou la diocesi e le attività ecclesiali pubbliche furono smantellate.
Dopo la ripresa della vita ecclesiale iniziata alla fine degli anni settanta del secolo scorso, la Diocesi di Zhengzhou non ha più avuto Vescovi, ma solo Amministratori diocesani. A partire dagli anni ottanta, sono state restaurate o costruite ex novo diverse chiese. La vita ecclesiale ha continuato a palpitare, ma senza riprendere l’intensità di fioritura che sembrava palesarsi negli anni Cinquanta del secolo scorso. Allora, su una popolazione di quattro milioni di abitanti, i battezzati cattolici erano più di ventimila. Oggi, su una popolazione più che raddoppiata, secondo stime di diversa fonte il numero dei cattolici varia dai diecimila ai ventimila battezzati.
L’insediamento di un nuovo Vescovo a Zhengzhou, in comunione con il Vescovo di Roma, più di settanta anni dopo l’espulsione del suo predecessore, è comunque un segno oggettivo di una storia che riannoda i suoi fili. Una novità da considerare tenendo presente in primis la missione di annunciare il Vangelo cui è chiamata la Chiesa in Cina. Solo camminando insieme verso l’orizzonte di tale missione potranno essere superati nel tempo anche divisioni e contrasti che affaticano l’opera pastorale della comunità ecclesiale cinese.
Dalla firma dell’Accordo provvisorio tra la Repubblica Popolare Cinese e la Santa Sede (22 settembre 2018), in Cina non si sono più verificate ordinazioni episcopali illegittime, quelle celebrate senza consenso papale, che dalla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso avevano provocato lacerazioni dolorose tra i cattolici cinesi. Da quella firma, in Cina sono avvenute sei nuove ordinazioni episcopali. Nello stesso lasso di tempo, sei Vescovi cosiddetti “clandestini”, nominati in passato senza tenere conto dei protocolli statali, hanno chiesto e ottenuto il riconoscimento del loro ruolo anche da parte delle autorità civili. Tra loro figura anche Pietro Jin Lugang, Vescovo di Nanyang, dello stesso Henan, riconosciuto ufficialmente dal governo il 30 gennaio 2019. (Agenzia Fides 25/1/2024)