Varsavia (Agenzia Fides)- Scorte alimentari in vista dell’inverno, pannelli di legno al posto delle finestre deflagrate, zaini scolastici per i bambini che tentano di continuare a vivere nonostante il conflitto in corso: sono alcuni degli aiuti concreti alla popolazione ucraina di cui parla all’Agenzia Fides Padre Luca Bovio IMC, Superiore della comunità dei missionari della Consolata in Polonia, terra dove lui è arrivato 14 anni fa, da 10 anni Segretario Nazionale della Pontificia Unione Missionaria.
“Se le temperature estive facilitavano relativamente le condizioni di vita, l’arrivo imminente dell’autunno, e soprattutto in prospettiva dell’inverno, rende più complicata una situazione che di per sé è già molto difficile – racconta il religioso che si è recato in Ucraina già diverse volte e a novembre vi tornerà. “In queste settimane” riferisce padre Bovio “siamo impegnati in diversi progetti di sostegno. Le richieste di aiuto continuano a aumentare, mentre il conflitto continua senza pause e sconti” .
Nei pressi di Zaporizhia la comunità dei Frati Francescani Albertini distribuisce quotidianamente più di 1000 pasti alla popolazione locale. Il loro impegno è grande e la preoccupazione maggiore è quella di garantire le scorte alimentari per un lungo periodo a un numero così grande di persone. A loro sono stati inviati pacchi di alimenti a lunga conservazione, cosa che dovrebbe ripetersi anche ad ottobre.
“Kharkiv, la seconda città ucraina per grandezza, a poche decine di chilometri dal confine russo – racconta padre Bovio - è stata bombardata per mesi. Le notizie e le immagini che riceviamo dal direttore locale della Caritas sono angoscianti. Uno dei tanti progetti di aiuto, specialmente in vista dell’abbassarsi delle temperature, consiste nell’acquisto di pannelli di legno che possono sostituire le finestre della case rotte per la deflagrazione delle esplosioni. In questa città stiamo acquistando anche dei generatori di corrente elettrica indispensabili negli ospedali”.
A Kharkiv, così come nelle altre città travolte dalla guerra, i bambini, con l’inizio del nuovo anno, stanno ritornando nelle scuole o perlomeno in luoghi sicuri dove si possono tenere delle lezioni. A loro saranno fatti arrivare circa 300 zaini, nella speranza di custodire qualche segno di normalità ai loro primi giorni di scuola, nel cuore di una guerra insensata.
(E.G.) (Agenzia Fides 17/9/2022)