Montevideo (Agenzia Fides) – “La Chiesa ti saluta, suor María Francisca de Jesús, fondatrice delle Terziarie Cappuccine di Loano… la prima beata dell'Uruguay”. “Con queste parole, il 10 ottobre 1993, san Giovanni Paolo II ha sorpreso molti dei cattolici uruguaiani che hanno partecipato alla celebrazione della beatificazione di questa suora nata in Italia, ma che ha voluto vivere in mezzo a noi seminando il Vangelo ed essere sepolta nella nostra terra. Oggi ci uniamo con profonda gioia alla celebrazione della sua canonizzazione a Roma, dove Papa Francesco la proclamerà santa, il 15 maggio”. Così scrivono i Vescovi dell’Uruguay nel loro messaggio al popolo di Dio in occasione della prossima cano nizzazione della religiosa italiana.
“Madre Francisca Rubatto, seguendo le orme di San Francesco d'Assisi, ci ha lasciato una testimonianza di carità evangelica al servizio dei malati e dei più poveri, mentre con dolcezza e facendosi vicina, annunciava il Vangelo di Gesù – proeguono i Vescovi -. La Congregazione delle Suore Cappuccine da lei fondata è ancora presente tra noi, perpetuando il ricordo luminoso della sua dedizione. Come Chiesa in Uruguay, ci affidiamo all'intercessione di questa futura santa, mentre vi invitiamo ad unirvi alla Celebrazione eucaristica che si terrà domenica 29 maggio, alle ore 16, nella Cattedrale di Montevideo, e alle altre celebrazioni che si svolgeranno nel nostro Paese, in occasione della sua canonizzazione”.
Le spoglie mortali di Madre Rubatto, secondo il suo desiderio, riposano nel Santuario situato nel quartiere Belvedere di Montevideo, in Uruguay, dove giunse missionaria alla fine dell’Ottocento. Il miracolo attribuito alla sua intercessione si riferisce a un giovane uruguaiano che nel 2000 subì un incidente in moto che gli causò un trauma cranico con emorragia e il coma. L'invocazione a Madre Francisca fu molto forte e sentita, e portò alla guarigione del giovane che non ha avuto conseguenze dall'incidente.
Anna Maria Rubatto nacque a Carmagnola, in Piemonte, Italia, il 14 febbraio 1844. Fin da giovanissima si dedicò alle opere caritative, insegnando catechismo ai bambini, visitando i malati del Cottolengo e nell’attività dell’Oratorio di Don Bosco a Torino. Nel 1885, il 23 gennaio, fondò a Loano la Congregazione delle Suore Cappuccine, dedicata ai malati e, soprattutto, ai bambini e ai giovani abbandonati. Nel 1892, con quattro sorelle della sua congregazione, partì per l'America Latina per offrire il suo apporto in Uruguay, Argentina e poi nel nordest del Brasile.
Arrivò in Uruguay con tre consorelle e si stabilì nel quartiere del Belvedere, dove crearono un laboratorio di cucito, che nel tempo divenne il “Colegio San José de la Providencia”. Fece anche viaggi missionari in Argentina e Brasile, dove sei delle sue compagne diedero la vita. Morì a Montevideo nel 1904. Le sue spoglie furono sepolte nel cimitero di La Teja, secondo il desiderio da lei espresso nel suo testamento: "Il mio corpo sia sepolto in mezzo ai miei cari poveri". Furono poi trasferite nella cappella da lei costruita, che divenne nel 2000, il "Santuario della Beata María Francisca Rubatto", situata nel quartiere Belvedere di Montevideo. Oggi il Santuario è un luogo privilegiato di incontro, raccoglimento e preghiera. Papa Giovanni Paolo II l'ha proclamata Beata a Roma il 10 ottobre 1993.
Attualmente la Congregazione è presente in nove Paesi di America Latina e Africa, oltre all'Italia, dove si trova la Casa Madre: Argentina, Brasile, Perù, Uruguay, Camerun, Etiopia, Kenya, Malawi ed Eritrea. In Uruguay, le Suore Cappuccine di Madre Rubatto accompagnano la crescita umana e spirituale dei bambini e dei giovani delle scuole che gestiscono a Montevideo e a Maldonado. Inoltre si dedicano all'evangelizzazione, fanno visita ai malati nelle loro case e nelle case di riposo, alle famiglie che si trovano in situazioni di sofferenza. Inoltre nella Casa Alvernia di Montevideo ospitano incontri e ritiri spirituali di diversi gruppi, e nel Santuario si sviluppa la pastorale sociale, attraverso l’assistenza di numerosi poveri e senzatetto.
(SL) (Agenzia Fides 12/5/2022)