AFRICA/NIGERIA - Mons. Kaigama: “L’insicurezza minaccia la sopravvivenza delle università”

mercoledì, 2 febbraio 2022 università   scuola   violenza   vescovi  

Abuja (Agenzia Fides) – “Gli attacchi da parte di banditi e altri elementi criminali al settore dell'istruzione non riguardano solo la sicurezza degli studenti e del personale delle scuole, ma influenzano direttamente o indirettamente anche la sopravvivenza delle università private” ha affermato Sua Ecc. Mons. Ignatius Ayau Kaigama, Arcivescovo di Abuja, nel corso di una ceriminia alla Veritas University a Bwari, Abuja.
Mons. Kaigama ha chiesto al governo di migliorare la sicurezza nei campus universitari per proteggere la vita degli studenti: “Pertanto, desidero utilizzare questa occasione per chiedere al governo di adottare misure drastiche per migliorare la sicurezza delle vite e delle proprietà all'interno e intorno ai campus universitari in tutta la Nigeria”.
L’appello dell’Arcivescovo di Abuja si unisce a quelli lanciati da associazioni di professori e studenti nigeriani nei mesi scorsi. A novembre 2021, il sindacato dei docenti universitari (Academic Staff Union of Universities, ASUU) ha denunciato quella che ha descritto come "un'ondata incontrollabile di insicurezza" in Nigeria, che ha anche colpito pure le istituzioni educative della nazione dal livello primario a quello universitario.
Il sindacato ha incolpato il governo per la sua incapacità di proteggere scuole, college e università.
Il settore scolastico e universitario nigeriano è già messo a dura prova da scioperi e rivendicazioni salariali con frequenti interruzioni nei calendari accademici. A questo si aggiunge l’insicurezza con l'aumento dei casi di rapimento di bambini in età scolare e i timori della terza ondata di pandemia di COVID-19; di conseguenze le attività didattiche sono state interrotte, aumentando così il numero di bambini che non vanno a scuola.
Quasi mille studenti delle scuole secondarie e universitarie sono stati rapiti in attacchi coordinati da parte di terroristi e banditi negli ultimi 10 mesi, soprattutto nella regione settentrionale del Paese.
Nel nord-est dove operano le fazioni nate dalla scissione di Boko Hamra, oltre 800 scuole restano chiuse a causa dell’insicurezza, mentre aumentano i rapimenti e gli attacchi violenti alle scuole nelle regioni del sud-ovest. Nel sud-est il sistema educativo è messo a dura prova dall’imposizione da parte del gruppo separatista IPOB (Indigenous People of Biafra) della chiusura di ogni attività, comprese quelle educative, ogni lunedì fino a quando il suo leader Nnamdi Kanu, non verrà rilasciato. Il bando imposto il 30 luglio dell’anno scorso, è stato sospeso il 14 agosto, ma in ogni caso in queste aree tutti i lunedì le attività sono paralizzate. (L.M.) (Agenzia Fides 2/2/2022)


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