Città del Vaticano (Agenzia Fides) - “La Chiesa, in zone come l’Asia centrale, affrontare sfide enormi, quindi ogni piccolo gesto è un grande aiuto per mandare avanti l’opera dei missionari. Il nostro lavoro nella Pontificie Opera per la Propagazione della Fede vive della partecipazione di ogni comunità cattolica. Tutte le azioni che compiono i missionari in Asia centrale sono supportate dalla preghiera di tutte le altre Chiese del mondo. Anche quelle che sembrano piccole raccolte di beneficenza entrano a far parte di una grande rete che sostiene il nostro operato”. Lo dice all'Agenzia Fides Padre Tadeusz J. Nowak, OMI, Segretario generale della Pontificia Opera della Propagazione della Fede (POPF), una delle quattro Pontificie Opere Missionarie, che assiste e supporta le Chiese locali nelle terre di missione con progetti mirati all'evangelizzazione diretta.
Intervenuto nel corso del recente seminario "La missione di evangelizzazione nell’Asia centrale ai tempi dell’Evangelii Gaudium. Contesto, difficoltà, prospettive”, Padre Nowak ha raccontato come la POPF possa beneficiare opere e progetti missionari nell’Asia centrale: “Uno dei campi in investiamo di più è quello della formazione: acquistiamo programmi formativi destinati ai missionari o alle comunità in cui vivono. Cerchiamo, inoltre, di rinnovare chiese e altre strutture: a Nursultan, capitale del Kazakistan, abbiamo realizzato un centro per pellegrini, mentre nella città di Almaty abbiamo contribuito alla costruzione di una parrocchia. Recentemente, abbiamo esteso il nostro raggio di azione anche in Mongolia e in Russia. Questi sono segnali molto lungimiranti del lavoro che la Chiesa sta facendo in questa parte del mondo. Intendiamo continuare su questa strada nel sostenere la vita e la crescita di queste piccole Chiese”.
Gli ultimi due anni, ha spiegato il Segretario generale, sono stati più difficili a causa della pandemia da Covid-19: “La chiusura delle chiese durante i periodi di lockdown ha reso più complicata sia la raccolta fondi sia l’avvio di progetti, ma continueremo a lavorare tutti insieme come una sola famiglia per portare avanti la missione della Chiesa in Asia centrale”.
I cattolici rappresentano una minoranza nei Paesi dell’Asia centrale: si tratta, infatti, di un’area geografica a maggioranza musulmana, dove la Chiesa è rinata in seguito alla caduta dell’Unione Sovietica e alla conseguente fine delle persecuzioni religiose. Ad oggi si contano 70 parrocchie in Kazakistan, 5 in Uzbekistan, 3 in Kirghizistan, 2 in Tajikistan, mentre in Turkmenistan i circa 250 fedeli si riuniscono nella cappella della Trasfigurazione del Signore, nella capitale Ashgabat.
(LF-PA) (Agenzia Fides 10/12/2021)