Montevideo (Agenzia Fides) - "La speranza non nasce per magia, sorge quando vediamo segni che ci permettono di continuare a credere e a combattere senza abbassare le braccia. Segni che possiamo già vedere in tante persone nella nostra società che, di fronte al colpo di stato del Covid-19, hanno dato vita a molte iniziative di solidarietà”. Lo sottolinea il Consiglio delle Chiese Cristiane dell'Uruguay (CICU) in un messaggio rivolto ai fratelli e sorelle uruguaiani, pubblicato "in quest'ora drammatica per il nostro Paese, con la vita così minacciata dalla pandemia e dalle sue conseguenze".
Il messaggio è intitolato “Abbiate pace, non abbiate paura”, ricordando le parole di Gesù Risorto rivolte ai discepoli dopo la sua passione e morte. “Crediamo che di fronte a questo dramma che stiamo vivendo, soprattutto nelle ultime settimane, tutti condividiamo sentimenti simili. Per questo desideriamo unirci profondamente a tutti con la nostra solidarietà e disponibilità a dare una mano a chi ne ha bisogno. È anche ciò che le nostre comunità hanno cercato di fare in questo anno difficile”. Quindi il CICU invita a “non cedere alla tentazione di chiuderci nei nostri dolori”, ma siamo sempre disponibili “a confortarci e a prenderci cura l'uno dell'altro”.
Esprimendo preoccupazione e dolore per "le polarizzazioni che vediamo nella nostra convivenza" in questa circostanza, il CICU sottolinea la necessità del dialogo e di accordi “tra tutti i settori e le organizzazioni sociali, a partire dal sistema politico stesso, cercando di definire e concordare ciò che è necessario e buono per tutto il nostro popolo, privilegiando coloro che soffrono di più per la malattia e la morte dei propri cari, per l'angoscia e l'impotenza di non avere un lavoro, per non poter mettere il cibo sulla loro tavola, per non essere in grado di far accedere all'istruzione i loro figli”. Quindi ribadiscono: "Dobbiamo parlare, ascoltarci, guardare insieme, cercare di capirci e non chiuderci ai possibili contributi di chi la pensa diversamente".
Tra i segni di speranza citano "il buon progresso delle vaccinazioni" chiedendo di "considerarle un contributo al bene comune", e sottolineano: “Abbiamo bisogno di molti altri segnali in tal senso, specialmente da parte delle autorità, da parte di coloro che hanno una qualche forma di responsabilità pubblica, comprese le nostre Chiese, ma anche da parte di ogni cittadino".
Il messaggio si conclude con questo incoraggiamento: "Per quanti confidano in Cristo Gesù, anche con tutte le nostre incoerenze, questo tempo che chiamiamo Pasquale è pieno di segni di vita che ci danno speranza… e oggi, in quest'ora difficile, vogliamo condividere con voi che lo stesso Gesù che ha vissuto generosamente e umilmente la sua vita con speciale preferenza per le persone più povere, piccole e afflitte, ci ha parlato dell'infinita forza dell'amore". (SL) (Agenzia Fides 15/4/2021)