AMERICA/CILE - I Vescovi: il risveglio del Cile non si vede, ancora disattese le richieste della popolazione

sabato, 14 marzo 2020 situazione sociale   politica   elezioni   conferenze episcopali  

Santiago (Agenzia Fides) - In un messaggio che verrà letto in tutte le chiese cattoliche del Cile questo fine settimana, sabato 14 e domenica 15 marzo, il Comitato permanente della Conferenza Episcopale del Cile richiama le preoccupazioni che la Chiesa ha raccolto in tutto il Paese e che i Vescovi fanno proprie, in vista delle prossime consultazioni. Il 26 aprile infatti 14 milioni di cileni decideranno se cambiare o no la Costituzione, che per molti non si identifica più con la realtà attuale, in un clima di forte polarizzazione e acuta crisi sociale che dura ormai da tempo.
Il testo del comunicato articolato in 4 punti, pervenuto all’Agenzia Fides, sottolinea innanzitutto come siano state disattese le richieste sociali presentate a partire dal 18 ottobre 2019. "Sono trascorsi quasi cinque mesi e il risveglio del Cile non è stato affrontato con la velocità e l'efficacia che si attendeva in questioni così gravi come la ripartizione ingiusta del reddito, il lavoro precario, i salari minimi e le pensioni, le urgenti necessità di accesso alla sanità, la giusta considerazione delle donne nella società e la protezione dei gruppi più vulnerabili, tra le altre cose".
I Vescovi cileni affermano quindi di condividere “il ragionevole disagio delle persone riguardo al ruolo che le autorità, i legislatori e i leader politici e sociali, stanno assumendo di fronte a questi drammi. Non si comprende perché le correzioni necessarie promesse non procedano con la velocità desiderata. Delude il livello del dibattito politico in cui gli interessi privati e settoriali frenano accordi e realizzazioni che aiuterebbero il bene comune. Il Cile esige un dialogo fecondo in un contesto di amicizia civile”.
Quindi, al terzo punto del messaggio, il Comitato permanente della Conferenza Episcopale denuncia gli "episodi di violenza, che danneggiano sempre i più poveri e violano i diritti delle persone, e si ripetono in diverse parti del Paese, generando un clima di paura e incertezza che provoca un grande danno. Non possiamo permetterci di essere vinti da questa spirale di violenza e di terrore". Sottolineano poi che "la democrazia è un bene di cui tutti dobbiamo occuparci” e per questo invitano tutti i cileni a prepararsi “con serenità e fiducia” a partecipare con il voto al prossimo plebiscito, per affermare la loro opinione “scegliendo tra le legittime opzioni che vengono presentate". E’ quindi necessario “conoscere, riflettere e discernere a livello personale, familiare e comunitario” prima di esprimere il proprio voto, per questo sul sito web Iglesia.cl sono disponibili alcune schede, preparate dalla Commissione nazionale giustizia e pace, che “cercano di aiutarci a capire quanto sia prezioso essere presenti e partecipare a tutte le decisioni importanti del Paese”.
Il messaggio si conclude con l’invito a non avere paura e a rinnovare la nostra speranza in Gesù. “Non lasciamoci trasportare dalla disperazione e dal fatalismo. Continuiamo a pregare la Madonna del Monte Carmelo per il Cile, per la pace e la giustizia, che sono i pilastri di una società che pone al centro la vita e la dignità della persona e la promozione del bene comune”. (SL) (Agenzia Fides 14/03/2020)


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