ASIA/UZBEKISTAN - Una scheda del paese

sabato, 14 maggio 2005

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - La tensione resta alta in Uzbekistan. Per offrire un quadro della situazione sulla repubblica dell’Asia centrale, l’Agenzia Fides pubblica una scheda sull’Uzbekistan.

Superficie: 447.400 Kmq - Popolazione: 25,2 milioni - Capitale: Taskent
Lingue: Uzbeko 74% - Russo 14%-Tagiko 4%- Altri 6%
Gruppi Etnici: Uzbeki 80% - Russi 6% - Tagiki 5% - Kazaki 3% - Altri 6%
Religioni: Musulmani 88% - Cristiani 1,7% (cattolici: 4.000)- Altri 3%
Tasso di alfabetizzazione: 99% (il più alto degli stati Stan)
Speranza di vita: 63,8 anni
Mortalita' infantile: 72 su 1000 nascite

L’Uzbekistan è una delle cinque repubbliche centroasiatiche formatasi dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica. Il paese è stato nel passato luogo di incontro delle maggiori civiltà e uno dei più vivaci punti di scambio culturale e commerciale fra Oriente e Occidente, passaggio nevralgico della via della seta. Oggi l’Uzbekistan sta cercando di aprirsi maggiormente al turismo, sfruttando il fascino della sua storia e delle sue bellezze naturali, come per l’area di Fergana, proprio l’area dove attualmente si sono verificati scontri e ribellioni.
Con i suoi oltre 25 milioni di abitanti è il più popoloso stato dell’area centroasiatica, ha l’esercito più grande ed è guidato dall’autoritario leader Islam Karimov. Questi gode dell’appoggio di Mosca ma allo stesso tempo ha stretto un’alleanza con l’America di Bush in nome della lotta al terrorismo. Il sodalizio gli è valso cospicui finanziamenti e l’installazione di una base aerea Usa sul proprio territorio. Karimov, in carica fino al 2007, si è rafforzato anche in nome della lotta al fondamentalismo islamico: principale accusato è il Movimento islamico dell’Uzbekistan (Miu), gruppo sospettato di legami con Al Qaeda. Anche se, in uno stato a larga maggioranza musulmana, molto diffuso fra la popolazione è il Sufismo, una versione mistica e meno politicizzata dell'Islam.
L’economia del paese si basa soprattutto sul settore agricolo, mentre è quasi del tutto assente l’industria. Il 65% della popolazione vive nelle campagne dedicandosi alla coltivazione di cotone, di cui l’Uzbekistan è il quinto produttore a livello internazionale e il secondo esportatore mondiale, dopo gli Usa. Il cammino verso la conquista dei mercati internazionali si accompagna tuttavia a pesanti costi sociali: i primi a non godere dei benefici dell’esportazione del cotone sono proprio i contadini. Per questo in questi anni è aumentato il malcontento per la corruzione la povertà dilagante.

La Chiesa
In Uzbekistan, Repubblica ex-sovietica, indipendente dal 1991, la Chiesa è nata da pochi anni, sebbene il cristianesimo fosse presente in questa terra già nel IX secolo. Ci sono, attualmente tre parrocchie e tre stazioni missionarie Il 90% di circa 25 milioni di abitanti è musulmano. I cristiani sono l’1,7%, di cui 4.000 cattolici. Il 29 settembre 1997 l’intero territorio è stato eretto in Missio sui iuris e affidato ai Frati Minori Francescani Conventuali (O.F.M.Conv.). Il 22 marzo 2005, il Santo Padre ha elevato la Missio "sui iuris" dell’Uzbekistan a Amministrazione Apostolica e ha nominato primo Amministratore Apostolico di quella circoscrizione il Rev.do Padre Jerzy Maculewicz, O.F.M. Conv., Assistente Generale dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali per l’Europa Orientale, elevandolo, in pari tempo, alla Chiesa titolare di Nara.
(PA) (Agenzia Fides 14/5/2005 righe 31 parole 324)


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