Bhubaneswar (Agenzia Fides) – Assolti per mancanza di prove: con questa motivazione un tribunale dell’Orissa ha prosciolto dalle accuse 54 estremisti indù responsabili di saccheggi e violenze anticristiane compiute nel Natale 2007 nel distretto di Kandhamal, nello stato indiano dell’Orissa. Come riferito a Fides, fra le distruzione compiute vi era anche la devastazione di una chiesa cristiana Battista nel villaggio di Barakhama e l’incendio di numerose case di fedeli cristiani. Le violenze del Natale 2007 furono un triste presagio e una “prova generale” dei massacri di cristiani compiuti nello stesso distretto nell’agosto del 2008. Anche per questi ultimi attacchi, la maggior parte dei colpevoli resta impunita. Durante il processi, in diversi casi i testimoni oculari hanno ritrattato e sono decadute le accuse più gravi, come omicidio, stupro, incendio doloso.
Secondo il “Consiglio Globale dei Cristiani Indiani” (Gcic) “le prove nel processo dei 54 uomini erano evidenti e incontrovertibili”. Per questo, in nota inviata a Fides, il Consiglio invita la Commissione nazionale per i Diritti umani a “prendere atto degli abusi su larga scala subiti dai cristi e intraprendere nuove indagini”. Il Gcic nota “il totale fallimento nell’amministrazione della giustizia”, ricordando che, secondo ricostruzioni già accertate all’epoca dei fatti, la violenza del Natale 2007 era stata “perfettamente organizzata e programmata”.
Nell’ottobre del 2012 anche la Corte Suprema dell’India ha sollevato il dubbio sulle “assoluzioni facili” nei casi di violenza religiosa in Orissa, che hanno “guastato la percezione di un giusto processo”. Paradossalmente, un mese fa, sette cristiani sono stati invece condannati da un tribunale di primo grado in Orissa, per il presunto omicidio, nell’estate 2008, di un leader indù fu ucciso da gruppi maoisti. Quell’episodio venne usato come pretesto dagli estremisti indù per scatenare la violenza contro i cristiani in Orissa, che fece 100 morti e oltre 50mila sfollati. (PA) (Agenzia Fides 30/10/2013)