Yangon (Agenzia Fides) – Un forte appello e un comune impegno “a cooperare per costruire sicurezza e pace in Myanmar” è stato lanciato dai leder religiosi birmani, di diverse confessioni, a conclusione di una conferenza organizzata nei giorni scorsi a Yangon dall'Institute for Global Engagement e dalla Sitagu International Buddhist Academy (Siba). Nella dichiarazione conclusiva del meeting – inviata all’Agenzia Fides – i principali leader buddisti, indù, cristiani, musulmani ed ebrei presenti in Myanmar, fra i quali l’Arcivescovo di Yangon, Mons. Charles Maung Bo, approfondiscono e valorizzano la comprensione interreligiosa in una società multireligiosa e multietnica. La conferenza – che ha visto la partecipazione di 226 fra funzionari governativi, accademici e leader religiosi provenienti da diverse parti del mondo, e di oltre 200 osservatori – giunge in un momento chiave per il futuro del Mynamar: il paese si trova proiettato verso una spinta di rinnovamento e apertura, anche sul fronte dei diritti umani, ma dilaniato da conflitti etnici e religiosi che infiammano diverse aree del paese.
“Riconosciamo l’urgenza di un dialogo frequente tra i leader di diverse fedi in uno spirito di reciproco rispetto”, nota la dichiarazione inviata da Mons. Bo a Fides, riconoscendo che “pace e sicurezza sono due fattori indispensabili, a cui contribuiscono tutte le fedi”. I leader religioni si impegnano “a trovare un terreno comune , adottando il concetto di unità nella diversità” e a “costruire ponti di cooperazione”. Fra le cause dei conflitti in corso in Myanmar si indica la povertà, assegnando alle comunità religiose anche il compito di contribuire ad alleviarla, e si includono i giovani e le donne “come attori per rafforzare i legami interreligiosi”. In conclusione l’appello riconosce un ruolo determinante “all'educazione morale”, basata sui valori condivisi “e all’istruzione come base per lo sviluppo nazionale”. (PA) (Agenzia Fides 11/10/2013)