Bangkok (Agenzia Fides) – Dal mese di luglio scorso, oltre 600 mila tailandesi sono stati colpiti da gravi inondazioni e più di un quarto delle province sono rimaste allagate. Le autorità locali hanno lanciato l’allerta per le frane e avviato misure di sicurezza per l’evacuazione della popolazione. La stagione di monsoni più forti del normale ha colpito finora 21 province. Alcune zone della provincia di Ayutthaya, al nord della capitale, Bangkok, sono state sommerse fino a un metro di acqua. Nel villaggio di Ayutthaya, dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità, durante le forti alluvioni del 2011 sono stati distrutti e danneggiati molti templi antichi. Quest’anno hanno subito allagamenti diversi stabilimenti industriali ad Ayutthaya e in altre province nella pianura a nord di Bangkok. Allagate anche almeno 10 province nelle pianure centrali del Paese, principali aree di produzione di riso della Tailandia, ma ancora non si sa l’entità dei danni subiti. Le alluvioni si sono abbattute proprio nel periodo dei raccolti arrecando gravi danni alla produzione. In vista di ulteriori piogge, le autorità municipali come misure preventive hanno provveduto alla disposizione di sacchi di sabbia intorno ai negozi e alle abitazioni oltre ad aver fatto installare supplementari pompe d’acqua in molte zone. Nella provincia di Prachin Buri, 135 chilometri ad est di Bangkok, sono stati evacuati oltre 700 detenuti di una prigione, a causa dell’allagamento delle celle, e trasferiti in altri istituti vicini. Agli abitanti delle zone più basse è stato suggerito di spostarsi verso gli altipiani. (AP) (24/9/2013 Agenzia Fides)