Quito (Agenzia Fides) – Con 108 voti a favore, 26 contro e una astensione, è stata approvata la nuova legge sulle comunicazioni, dopo quattro anni di attesa. L'approvazione è stata fatta senza discussione (la discussione era già stata fatta nella precedente sessione legislativa). Secondo i suoi sostenitori, la legge cerca di democratizzare i mezzi di comunicazione, anche se i media privati e l'opposizione l'hanno chiamata "legge bavaglio".
Secondo una nota inviata a Fides, tra le novità che presenta, c'è l’introduzione del reato di "linciaggio mediatico", derivante dalla pubblicazione ripetuta di informazioni al fine di screditare o ridurre la credibilità pubblica di persone fisiche o giuridiche. La legge prevede inoltre l’istituzione della Soprintendenza per l’informazione e la comunicazione, un organismo incaricato del monitoraggio, della vigilanza e del controllo. Un altro organismo creato dalla nuova legge è il Consiglio per regolamentare i media, che avrà poteri in settori su: l'accesso all’informazione, contenuti e fascia oraria, elaborazione di regole particolari e normative per l'assegnazione delle frequenze.
La legge vieta anche la concentrazione delle frequenze radio e la televisione che saranno così distribuite: 33 per cento ai privati, 33 per cento allo Stato (servizio pubblico) e 34 per cento alle istituzioni comunitarie.
La legge è stata approvata proprio in questi giorni, nei quali la comunità cattolica celebra in Ecuador il 26 anniversario dell'Organizzazione Cattolica di Comunicazione Latinoamericana e dei Caraibi, OCLACC, creata il 17 giugno 1987, quando tre organizzazioni cattoliche di comunicazione in America Latina (OCIC-AL, film; UCLAP, stampa e UNDA-AL, radio), decisero di lavorare insieme attorno ad un piano comune. L’OCLACC ha ribadito il proprio impegno e la sua missione di contribuire "alla costruzione di un mondo più solidale e giusto" per mezzo di iniziative, azioni e progetti “illuminati dalla fede in Cristo e in comunione con la Chiesa".
(CE) (Agenzia Fides, 19/06/2013)