Mumbai (Agenzia Fides) – Una modella che, in pose seduttive, sfoggia un Rosario al collo; un film su Gesù in lingua malayam che rinnega la divinità di Cristo: sono gli ultimi due esempi della “Bollywood blasfema” che hanno generato le proteste della comunità cristiana in India. Come riferito all’Agenzia Fides dalla Ong “Catholic Secular Forum” (CSF), non è la prima volta che produttori e registi della grande industria cinematografica indiana “giocano con i sentimenti religiosi dei cristiani”.
L’Ong, che accoglie fedeli cattolici e cristiani di altre confessioni, ha scritto ai produttori del film e al Consigli per la Censura protestando contro le immagini e le pose della modella Kavitta Verma, che interpreta il film “Policegiri”. Nella pellicola e nel video di una omonima canzone, la giovane appare in seminuda con un Rosario al collo e con la croce che scende sul ventre. “E’ del tutto inaccettabile questo uso improprio dei simboli religiosi cristiani, dato che il Rosario è un oggetto sacro per i fedeli cattolici, con cui pregano la Vergine Maria e ricordano la vita di Gesù Cristo”, dice a Fides Joseph Dias, responsabile del CSF. I cristiani chiedono agli organi di controllo preposti e al governo di intervenire eliminando le scene che risultano offensive.
Un altro caso sta suscitando sconcerto è l’ennesimo film su Gesù che racconta la storia di Cristo come uomo, negandole la divinità. Come riferito a Fides, il film, che è in lingua malayalam (la lingua dello stato del Kerlaa), si intitola “Pithavinum Puthranum” (“Nel nome del Padre e del Figlio”) ed è opera del regista T. Deepesh. Nel film si narra anche una storia d’amore e passione all’interno di un convento di suore. Secondo i fedeli, contiene “atteggiamenti offensivi e immagini dispregiative verso il cristianesimo e non va diffuso”. Nei giorni scorsi il Consiglio per la censura, organismo che analizza e monitora i film in India prima della loro diffusione al pubblico, ha dato ragione ai cristiani, non rilasciando l’autorizzazione necessaria. Secondo T. Madhukumar, membro del Consiglio, nonostante alcuni tagli già operati sulla pellicola, “il film contiene tuttora violazioni alle disposizione vigenti”, che tutelano la morale, la cultura e la religione. (PA) (Agenzia Fides 15/6/2013)