Multan (Agenzia Fides) – Oltre 250 famiglie cristiane sono state minacciate di morte e cacciate dalle loro case, nel villaggio “Chak 31” nel distretto di Khanewal, in Sud Punjab, per paura di attacchi di massa e di un incendio doloso del loro villaggio. Quanto accaduto in Sud Punjab “testimonia l’aumento degli episodi di violenza e i soprusi contro le minoranze religiose in Pakistan” e “ricorda il grave episodio dell’attacco alla Jospeh Colony, quartiere cristiano di Lahore, avvenuto due mesi fa”, afferma un rapporto inviato all’Agenzia Fides, compilato da due organizzazioni della società civile pakistana, la “Human Rights Commission of Pakistan” (HRCP) e “Organization for Development and Peace” (ODP), impegnate nel promuovere la pace e difendere i diritti umani. Mentre la politica pakistana è arrovellata nella formazione del nuovo governo, dopo le elezioni generali, le due organizzazioni lanciano un pressante appello “a tutte le parti interessate, alla politica, ai partiti, alla società civile, alle organizzazioni religiose, perché operino attivamente per mitigare l'intolleranza religiosa e promuovere la coesione sociale”. L’appello è lanciato “nell’interesse del paese e non solo per la tutela dei diritti delle minoranze”.
Ognuna delle famiglie messe in fuga dagli estremisti islamici aveva circa sei persone, dunque i fedeli attualmente senza tetto sono oltre 1.500. La fuga è stata la soluzione prescelta per evitare un massacro. Come riferito a Fides, tutto è nato da una provocazione: circa 15 giorni fa, alcuni musulmani hanno accusato un commerciante cristiano, Asher Yaqoob, proprietario di un piccolo negozio di alimentari, e i suoi clienti cristiani di aver atteggiamenti poco rispettosi verso l’islam, aizzando i fedeli del villaggio vicino, il “Chak 30” (i villaggi rurali sono numerati, e non hanno nome proprio, ndr), tutto musulmano. I cristiani hanno chiamato la polizia, ma un ufficiale di polizia, invece di proteggerli, è giunto a capo di un folla di 60 musulmani che hanno cominciato a percuotere qualunque persona incontrassero, e a devastare case e negozi. Ne sono seguiti scontri e Asif Khan, un musulmano fra gli aggressori, è stato colpito da un sparo ed è deceduto. Alla notizia della morte, la folla ha minacciato un attacco di massa e di dare alle fiamme l’intero villaggio. Le famiglie cristiane non hanno avuto altra scelta che la fuga immediata. Negli scontri 20 cristiani sono stati arrestati dalla polizia. Le due organizzazioni HRCP e ODP hanno denunciato il tutto alla polizia di Multan chiesto l’intervento delle autorità civili e religiose per riportare la pace fra i due villaggi. (PA) (Agenzia Fides 21/5/2013)