Srinagar (Agenzia Fides) – La polizia di Srinagar, capitale del Kashmir indiano, ha respinto come “falsa e tendenziosa” una denuncia presentata da alcuni mullah (leader islamici) che accusavano i cristiani di “conversione di bambini”. Come riferiscono fonti di Fides, la denuncia affermava che il personale straniero giunto nella “Casa Agape”, un centro sociale ed educativo gestito da fedeli cristiani indiania Srinagar, “cercavano di convertire i bambini musulmani al cristianesimo”. La polizia locale, dopo aver svolto indagini, ha respinto la denuncia dei mullah. Fonti di Fides notano proprio i genitori e i parenti, tutti musulmani, dei bambini che frequentano il centro hanno espresso forte sostegno nei confronti dei cristiani, elogiando il loro lavoro nel campo dell’istruzione e smentendo ogni accusa.
Nei mesi precedenti alcuni mullah avevano preso alcuni bambini che frequentavano “Casa Agape” per unirli alla loro “madrasa” (scuola coranica), anche se i genitori non erano d’accordo. I fedeli cristiani che gestiscono “Casa Agape” – parte della “Agape Mission” avviata nel 2006 da una comunità di cristiani di varie denominazioni – sono stati anche minacciati e intimiditi con irruzioni notturne. Alcuni estremisti hanno anche tentato di dare la Casa alle fiamme, e sono stati fermati dalla polizia.
In passato la medesima accusa di “proselitismo di bambini” aveva colpito C.M. Khanna, Pastore protestante della “All Saints Church” di Srinagar. Il Pastore era stato arrestato e una Corte islamica, dopo un processo sommario, lo aveva dichiarato colpevole (vedi Fides 13/01/2012). L’Alta Corte del Kashmir aveva poi annullato le accuse, liberandolo (vedi Fides 13/2/2012).
Il Kashmir è una regione al 99% musulmana. Alcune organizzazioni islamiche locali la vorrebbero come stato islamico indipendente, governato dalla sharia. (PA) (Agenzia Fides 17/4/2013)