Aleppo (Agenzia Fides) – E' una campagna di preghiera per salvare i sequestrati in Siria: come riferito all’Agenzia Fides, gli ordini religiosi presenti in Siria, come le suore Trappiste e i Missionari del Verbo Incarnato, in piena sintonia con le Chiese locali, chiedono, in occasione della Quaresima, una mobilitazione internazionale di preghiera per intervenire sul preoccupante fenomeno dei sequestri. In Siria i rapimenti a scopo di estorsione colpiscono in modo sempre più diffuso cristiani e, nel complesso, si è giunti a contare oltre 1.800 vittime, di diversi gruppi e religione. L’ultimo caso che ha allarmato le Chiese siriane riguarda due sacerdoti di Aleppo: Michel Kayyal (armeno cattolico) e Maher Mahfouz (greco ortodosso), rapiti il 9 febbraio da un gruppo di ribelli armati sulla strada che da Aleppo conduce a Damasco. Nonostante i tentativi e le ricerche dei fedeli locali, non si hanno ancora notizie dei due rapiti, né si conosce il gruppo dei sequestratori (vedi Fides 15/2/2013)
La campagna ricorda l’opera che sorse nel 1200 ad opera di S. Pietro Nolasco, fondatore dell’Ordine religioso dei frati Mercedari. I frati si occupavano fattivamente del riscatto degli schiavi e dei prigionieri, avviando contatti e trattative che portavano alle cosiddette “redenzioni”. “Oggi chiediamo di unirvi a questa opera di misericordia, la nuova Mercede, per la liberazione dei nostri fratelli cristiani e per ottenere la liberazione della Siria dal dolore e dalla disgrazia che oggi imperversa: solo un reale percorso di dialogo interno e la volontà delle potenze internazionali potrà portare la pace, il dono più grande per il Medio Oriente e per il mondo intero”, recita l’appello che lancia la campagna, inviato all’Agenzia Fides.
L’iniziativa trova il favore dell’Ordine della Mercede: interpellato da Fides, p. Emilio Santamaría Fernández, Vicario dell’Ordine e Direttore per le Vocazioni e la Formazione, dichiara: “E’ una iniziativa lodevole, che rientra nel nostro carisma. E’ una autentica opera di misericordia. Oggi come Mercedari, siamo impegnati più con i carcerati e con i minori abbandonanti, ma siamo sempre vicini ai cristiani perseguitati”.
Un aumento esponenziale dei rapimenti di civili si registra anche nella provincia di Jazira, nell'alta Mesopotamia siriana: come riferisce a Fides Jacques Behnan Hindo, Arcivescovo siro-cattolico del capoluogo Hassaké, nelle ultime settimane, in città si sono registrati almeno 50 sequestri, circa la metà di cristiani. Le comunità civile ha organizzato marce e manifestazioni pubbliche di protesta (vedi Fides 4/2 e 28/1/2013).
Secondo fonti locali di Fides, la piaga dei sequestri nel conflitto siriano ha fatto oltre 1.800 vittime, quasi tutti civili, uomini e donne di diversi gruppi e comunità religiose. I rapimenti sono utilizzati da gruppi armati presenti sul terreno per ottenere riscatti, per vendette, o per lo scambio di prigionieri. Fra le altre storie di sequestrati, segnalate a Fides, vi è quella dei due fratelli di p. Naïm Garbi, Rettore del Seminario greco-cattolico di Raboueh, rapiti dal loro villaggio di Dmeineh Sharkieh, vicino Qusayr, a giugno 2012. Nel caso dei sette cristiani armeni rapiti da un gruppo armato a novembre 2012, mentre si recavano in autobus da Aleppo a Beirut (vedi Fides 6/11 e 8/11/2012), i rapitori hanno chiesto, in cambio del loro rilascio, la liberazione di 150 fra soldati e militanti dell’opposizione siriana, fatti prigionieri dall’esercito regolare. (PA) (Agenzia Fides 16/2/2013)