Guatemala (Agenzia Fides) – "Non si può avere in Guatemala nessun intervento militare, perché non si può tornare all’epoca della militarizzazione della società. Non siamo più in quel tempo, non si può tornare indietro” ha detto Mons. Oscar Julio Vian Morales, S.D.B, Arcivescovo di Guatemala, dopo che il Presidente Otto Perez Molina ha proposto di dichiarare lo stato di emergenza nelle aree del Paese dove la criminalità ha la più alta incidenza. In particolare, nella capitale, Guatemala, dove continuano gli scontri fra la Polizia Nazionale Civile (PNC) e le bande di delinquenti fortemente armate.
In un messaggio inviato a Fides, Mons. Vian Morales ha affermato che la proposta di introdurre lo stato di emergenza potrebbe essere una misura efficace ma va valutata con cautela, al fine di non tornare agli anni della militarizzazione della società civile. “Il Presidente è ben informato, la violenza con questa disposizione potrebbe diminuire” ha detto l’Arcivescovo ma ha aggiunto “attenti che spesso la cura è peggiore della malattia stessa”.
"Credo che lo sforzo di lottare contro la violenza, non è solo compito del governo e la polizia, ma di tutti i guatemaltechi. Dobbiamo lottare contro la violenza e dobbiamo iniziare rimuovendo la violenza nelle nostre case, nelle scuole e per strada ", ha concluso Mons. Vian Morales.
(CE) (Agenzia Fides, 05/02/2013)