Damasco (Agenzia Fides) – Russia e Stati Uniti si appresterebbero ad intimare un ultimatum congiunto al Presidente Bashar Assad tramite l’inviato speciale dell’ONU e della Lega Araba, Lakhdar Brahimi, perché lasci il potere “con dignità”. Secondo la notizia, riportata oggi dal quotidiano francese “Le Figaro”, Washington e Mosca si sarebbero “scambiate i nomi” dei responsabili che potrebbero figurare nel governo di transizione.
Secondo fonti interpellate dall’Agenzia Fides, la chiave per comprendere il mutato atteggiamento del governo russo sulla crisi siriana risiede proprio nella possibilità offerta alla Russia di avere un ruolo nella Siria post-Assad, sfruttando le connessioni create negli anni passati attraverso l’Università Lumumba di Mosca, dove si sono formati diversi dirigenti siriani. Tra questi vi sono anche personaggi che potranno far parte della dirigenza politica nel dopo-Assad. Una fonte confidenziale rivela all’Agenzia Fides che uno dei più alti dirigenti della Coalizione delle forze di opposizione siriana è un uomo con profondi legami con Mosca.
Secondo quanto riferito a Fides da un esponente del movimento dell’opposizione siriana “Syrian Non Violent Movement” (SNVM), la soluzione politica realistica può essere che “la famiglia Assad lasci la Siria e si crei un governo di transizione con i rappresentanti di entrambe le parti, il governo e la coalizione di opposizione, che non abbiano partecipato alla violenza”. Il “dialogo nazionale”, auspicato dal SNVM, permetterebbe “di stabilire un necessario cessare il fuoco”, con la prospettiva di “tenere elezioni libere e trasparenti entro sei mesi” e di “stanziare un risarcimento per le famiglie dei morti e dei feriti”. “E’ essenziale oggi – conclude il rappresentante – la transizione pacifica del potere a un governo eletto, per evitare la distruzione completa della Siria”. (LM/PA) (Agenzia Fides 14/12/2012)