AMERICA/BRASILE - Mons. Pedro Casaldáliga nuovamente minacciato perché sostiene gli indigeni Xavante

lunedì, 10 dicembre 2012

Mato Grosso (Agenzia Fides) – Sua Ecc. Mons. Pedro Casaldáliga, Vescovo Prelato emerito di Sao Felix, è stato costretto a lasciare il villaggio di Sao Felix do Araguaia, nell'interno del Brasile, a causa della recrudescenza di minacce, che riceve ormai da anni, per il suo lavoro a favore degli indiani. Secondo la nota inviata all’Agenzia Fides dal Consiglio Indigenista Missionario (CIMI), le minacce sono raddoppiate nelle ultime settimane, molto probabilmente a causa della imminente decisione di un tribunale che, secondo fonti giudiziarie, si esprimerà a favore degli indios Xavante in una causa per la proprietà di un terreno vicino a São Félix do Araguaia.
Secondo il CIMI, l’annuncio dell’imminente sentenza ha fatto sì che una delle persone più minacciate dagli invasori delle terre abitate dagli Xavante sia proprio Mons. Casaldáliga, a cui vorrebbero dare la responsabilità di questo pronunciamento giudiziario. Il CIMI e altre organizzazioni indigene hanno espresso "piena solidarietà" al Vescovo, che "da quando ha messo piede nella terra di Araguaia lavora in difesa degli interessi dei poveri, dei popoli indigeni e degli operai".
Nato in Catalogna (Spagna) 84 anni fa, Mons. Casadáliga è arrivato nell'Amazzonia brasiliana nel 1968, dopo aver trascorso sette anni come missionario in Guinea Equatoriale. Gli indigeni Xavante hanno potuto sempre contare sul suo sostegno e sulla sua piena solidarietà. Il CIMI è un'organizzazione legata ai Vescovi brasiliani, che da poco ha compiuto 40 anni al servizio dei gruppi indigeni (vedi Fides 22/11/2012). (CE) (Agenzia Fides, 10/12/2012)


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