Soddo (Agenzia Fides) - Esposta a carestie ed epidemie ricorrenti, la popolazione etiope vive sulla propria pelle la terribile contraddizione di una crescita demografica fra le più vistose di tutto il continente africano e di una mortalità, specie infantile, fra le più drammatiche, agevolata dalla assoluta mancanza di prospettive alimentari certe e di strutture sanitarie adeguate.
La zona del Wolayta si trova nella parte meridionale dell’Etiopia. Ha una popolazione di più di 1 milione e mezzo di abitanti costituita per il 50,3% da donne. L’83% dei residenti sono contadini. L’intera zona è servita da un solo ospedale pubblico, a Soddo, capitale della regione, privo di acqua corrente, costruito più di 40 anni fa, quando il numero di abitanti era molto inferiore rispetto ad oggi.
L’ospedale fornisce cure a donne e bambini con una sala operatoria funzionante e un’altra parzialmente funzionante. La sala operatoria è condivisa con il reparto chirurgico e una madre può dover attendere che si liberi la sala operatoria in caso debba essere sottoposta a cesareo; ha solo una sala travaglio e parto, così le donne in travaglio devono stare nella stessa sala destinata al parto; ci sono solo 11 stanze, ognuna con un letto, destinate sia alla maternità sia alla ginecologia e non c’è un reparto dedicato ai bambini che sono trattati insieme agli adulti. Per far fronte a questa emergenza, il Centro Aiuti per l’Etiopia, associazione onlus con lo scopo di promuovere iniziative per l’educazione, l'istruzione, l'assistenza sociale e sanitaria a favore delle popolazioni di Etiopia ed Eritrea, intende fare funzionare i servizi dell’attuale ospedale costruendo un nuovo centro medico interamente destinato alle cure materno-infantili. Il nuovo centro si svilupperà su due piani, per un totale di circa 1.700 mq con un centinaio di posti letto, parte dei quali dedicati al reparto pediatrico, e sarà dotato di sale radiografiche e di una tac che servirà tutta l’Etiopia del Sud. Attualmente i lavori edili sono stati conclusi e si stanno completando le finiture interne e gli impianti. (AP) (21/11/2012 Agenzia Fides)