Damasco (Agenzia Fides) – Il sacerdote greco ortodosso p. Fadi Jamil Haddad, parroco della chiesa di Sant’Elia a Qatana, sobborgo di Damasco, è stato rapito da un gruppo armato non identificato. Secondo informazioni pervenute a Fides, i sequestratori, che tre giorni fa hanno prelevato con lui altri due uomini, hanno chiesto alla famiglia del prete e alla sua chiesa un riscatto di 50 milioni di sterline siriane (oltre 550mila euro). La comunità cristiana greco ortodossa è fortemente preoccupata per la sorte del sacerdote e degli atri due rapiti.
Secondo quanto riferito a Fides da membri della comunità greco ortodossa a Damasco, questa mattina gruppi armati nella galassia dell’opposizione siriana hanno lanciato colpi di mortaio sul villaggio cristiano di Kafarbohom, nei pressi di Hama, uccidendo due persone e ferendone altre due. Un gruppo armato è entrato nel villaggio e ha rapito 20 donne chiedendo alle loro famiglie un riscatto di 10 milioni di sterline siriane (circa 150mila euro), con la minaccia di ucciderle tutte.
Secondo fonti di Fides, tali episodi confermano che in questa fase del conflitto le comunità cristiane sono sotto pressione, per diverse ragioni: perché sono sempre meno coinvolte nelle file dei ribelli armati; per vendette private; o anche per semplici motivi di speculazione e ricerca di denaro da parte delle bande armate presenti sul territorio.
Fra le diverse comunità cristiane presenti in Siria, quella greco-ortodossa è la più ampia (conta circa 500mila fedeli) ed è concentrata principalmente nella parte occidentale del paese e a Damasco. (PA) (Agenzia Fides 24/10/2012)