Gerusalemme (Agenzia Fides) - I frati francescani della Custodia di Terra Santa sono stati invitati a inserire nella recita quotidiana della liturgia delle Ore alcune invocazioni e formule d'intercessione a favore dei “cari fratelli della Siria, che stanno vivendo un momento difficile”. Il suggerimento di pregare anche comunitariamente per le genti afflitte dal conflitto siriano è stato rivolto ai suoi confratelli dal Custode di Terra Santa, p. Pierbattista Pizzaballa, OFM, in questi giorni in visita in India.”In questi ultimi mesi” ha scritto padre Pizzaballa in una lettera rivolta già lo scorso giugno a tutti i frati della Custodia, “la situazione nel Medio Oriente si è fatta ancora una volta incandescente, e tante nuove e antiche paure si sono ripresentate alla nostra coscienza”. Con realismo cristiano, il Custode riconosce che rispetto allo scenario del conflitto siriano e ai suoi risvolti geopolitici, “ci troviamo in situazioni che non possiamo dominare”.
Nelle circostanze date, e “prevedendo tempi ancora più difficili”, padre Pizzaballa ricorda ai suoi confratelli che “la nostra unica risorsa… è rivolgere il nostro sguardo al Padre di tutte le Misericordie, e lasciarci guidare da Lui”. Concretamente, il suggerimento offerto con libertà ai Frati della Custodia è quello di aggiungere alcune formule di invocazione e intercessione “pro-Siria” nella recita quotidiana delle Ore. Al mattino, alla preghiera delle Lodi, i frati che aderiscono al suggerimento del Custode così si rivolgono a Dio Padre: “Guarda ai popoli sofferenti della Terra Santa e della Siria, e trasformali in costruttori coraggiosi del tuo regno di giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo”. La sera, nella preghiera dei Vespri, chiedono al Figlio di donare il suo Spirito “perché in mezzo alle violenze che affliggono i popoli di Terra Santa e Siria possiamo testimoniare con coraggio te, unica Verità che ci rende liberi”. Al Signore si chiede anche di infondere il suo Spirito “su coloro che hanno in mano le sorti dei popoli, perché promuovano veramente la concordia, la giustizia e la dignità dell'uomo”.
“A Damasco e in tutta la Siria – aggiunge a Fides padre Romualdo Fernàndez Ferreira, vicario delegato del Vicariato apostolico di Aleppo dei Latini e custode del memoriale di San Paolo a Damasco-Tabbaleh - è dal marzo 2011 che in tutte le chiese si organizzano liturgie, preghiere e adorazioni per la pace e per chiedere che il conflitto abbia fine. La preghiera per la pace scandisce questi tempi travagliati per tutta la comunità cristiana”. (GV) (Agenzia Fides 28/9/2012)