Kinshasa (Agenzia Fides)- Non è solo il Nord Kivu, la regione orientale della Repubblica Democratica del Congo sconvolta da mesi dalla guerriglia del gruppo M23, a suscitare inquietudini sulla stabilità del grande Paese africano. Secondo un’inchiesta pubblicata da “Le Potentiel”, giornale di Kinshasa, infatti, in altre aree della RDC vi sono segnali inquietanti. Nel Katanga, provincia storicamente attraversata da sussulti indipendentisti, il sostegno incondizionato apportato dagli elettori locali a Kabila padre e figlio sembra vacillare a causa della mancata riconsegna da parte dello Stato alle autorità locali del 40% delle imposte raccolte nella provincia, come previsto dalla legge del 2006 sul decentramento. La sostituzione del governatore locale con un fratello del Presidente Kabila ha inoltre suscitato malcontento tra la popolazione. L’aeroporto di Lubumbashi, il capoluogo di questa regione ricca di rame, è stato più volte oggetto di misteriose sparatorie. Nell’area agisce almeno una milizia, capeggiata da Kyunga Mutanga, alias Gédéon, condannato a morte per delitti contro l’umanità, ma evaso in pieno giorno dalla prigione di Lubumbashi, nel settembre 2011. Il giornale cita Mons. Muteba Mugalu, Vescovo di Kilwa-Kasenga, che afferma: “la regione sta per sprofondare nella violenza, nella psicosi e nella paura. Molti si nascondono nella foresta”.
Nel Kasai, ad agosto, il capo di Stato Maggiore della regione, il colonnello John Tshibangu ha disertato ed ha creato un proprio gruppo armato, che si è alleato con quello di un ex fedele dell’ex dittatore Mobutu. Altre aree di tensione sono la Provincia Orientale, il Sud-Kivu, la provincia di Maniema e quella del Bas-Congo. La debolezza mostrata dal governo centrale nei confronti dell’M23, secondo il giornale, ha incoraggiato altri gruppi in altre zone a farsi avanti. L’unica consolazione è che, almeno per il momento, questi movimenti (alcuni formati solo da poche decine di uomini) non hanno la capacità di marciare su Kinshasa e rovesciare le istituzioni centrali. (L.M.) (Agenzia Fides 19/9/2012)