VATICANO - Il Papa a Frascati: gli apostoli “devono parlare a nome di Gesù e predicare il Regno di Dio, senza essere preoccupati di avere successo”

lunedì, 16 luglio 2012

Frascati (Agenzia Fides) – La mattina di domenica 15 luglio il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in visita pastorale alla diocesi suburbicaria di Frascati, dove ha presieduto la Concelebrazione Eucaristica sul sagrato della Cattedrale. Nell’omelia si è soffermato a commentare il Vangelo della domenica, che riporta l’invio in missione dei dodici Apostoli (cfr Mc 6,7-13). “Il fatto che Gesù chiami alcuni discepoli a collaborare direttamente alla sua missione – ha spiegato il Papa - , manifesta un aspetto del suo amore: cioè Egli non disdegna l’aiuto che altri uomini possono recare alla sua opera; conosce i loro limiti, le loro debolezze, ma non li disprezza, anzi, conferisce loro la dignità di essere suoi inviati”. Secondo l’Evangelista, Gesù li manda a due a due, e dà loro poche istruzioni: “gli apostoli non devono essere attaccati al denaro e alla comodità… non riceveranno sempre un’accoglienza favorevole: talvolta saranno respinti; anzi, potranno essere anche perseguitati. Ma questo non li deve impressionare: essi devono parlare a nome di Gesù e predicare il Regno di Dio, senza essere preoccupati di avere successo”.
La stessa esperienza viene richiamata nella prima Lettura (cfr Am 7,12-15), in cui al profeta Amos, inviato da Dio a profetizzare nel santuario di Betel, viene ordinato di andarsene. “Egli risponde che non è stato lui a scegliere questa missione – ha sottolineato il Papa -, ma il Signore ha fatto di lui un profeta e lo ha inviato proprio là, nel regno d’Israele. Pertanto, sia che venga accettato sia che venga respinto, egli continuerà a profetizzare, predicando ciò che Dio dice e non ciò che gli uomini vogliono sentirsi dire. E questo rimane il mandato della Chiesa: non predica ciò che vogliono sentirsi dire i potenti. Il loro criterio è la verità e la giustizia anche se sta contro gli applausi e contro il potere umano.”
Il Santo Padre ha quindi evidenziato altri due aspetti contenuti nel Vangelo: quando i Dodici verranno rifiutati da qualche comunità, prima di andare altrove dovranno compiere davanti alla gente il gesto di scuotere la polvere sotto i piedi, per esprimere “distacco morale – come dire: l’annuncio vi è stato dato, siete voi a rifiutarlo – e distacco materiale – non abbiamo voluto e non vogliamo nulla per noi”. La seconda indicazione è che “alla predicazione si deve accompagnare, secondo le istruzioni e l’esempio Gesù, la cura dei malati. Cura dei malati corporale e spirituale… Questa duplice guarigione corporale e spirituale è sempre il mandato dei discepoli di Cristo. Quindi la missione apostolica deve sempre comprendere i due aspetti di predicazione della parola di Dio e di manifestazione della sua bontà con gesti di carità, di servizio e di dedizione.”
Rivolgendosi alla comunità diocesana di Frascati, il Santo Padre ha sottolineato l’importanza dell’impegno formativo, rivolto prima di tutto ai formatori, ed ha ribadito che “il Signore chiama tutti, distribuendo diversi doni per diversi compiti nella Chiesa”. Quindi ha esortato a vivere intensamente l’Anno della Fede ed ha messo in evidenza che “i Documenti del Concilio contengono una ricchezza enorme per la formazione delle nuove generazioni cristiane, per la formazione della nostra coscienza. Quindi leggetelo, leggete il Catechismo della Chiesa cattolica e così riscoprite la bellezza di essere cristiani, di essere Chiesa di vivere il grande «noi» che Gesù ha formato intorno a sé, per evangelizzare il mondo: il ‘noi’ della Chiesa, mai chiuso, ma sempre aperto e proteso all’annuncio del Vangelo”. (SL) (Agenzia Fides 16/07/2012)


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