ASIA/PAKISTAN - Strutture sanitarie deboli e insufficienti: ogni anno muoiono 30mila donne e migliaia di bambini

lunedì, 7 maggio 2012

Islamabad (Agenzia Fides) – L’assistenza sanitaria materno-infantile in Pakistan è estremamente precaria, le strutture sanitarie sono deboli e insufficienti. Ogni anno muoiono da 25 mila a 30 mila donne in seguito a complicazioni dovute alla gravidanza e al parto. Il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA) calcola che nel paese, annualmente, si registrano circa 5 mila casi di fistola ostetrica, una lacerazione da parto. Oltre un milione di bambini muoiono prima di aver compiuto 5 anni di età e oltre 16 mila a distanza di un mese dalla nascita. Ad aggravare questo scenario, è la nuova sfida dell’HIV/AIDS che diventa sempre più pesante. Secondo quanto riferito all’Agenzia Fides dal camilliano padre Mushtaq Anjum, la maggior parte dei pakistani non ha accesso alle strutture sanitarie di base. Le donne e i bambini sono i più vulnerabili. La mancanza di operatori sanitari aggrava il problema e mette a maggior rischio questa che è la fascia di persone più vulnerabili e bisognose della società. Infatti le donne, in questa società patriarcale, sono spesso emarginate in quasi tutti i settori, particolarmente in quello sanitario. Insieme ai bambini subiscono conseguenze anche quando i loro cari, padri, fratelli e altri parenti di sesso maschile, cadono vittime della droga e diventano tossicodipendenti, ad alto rischio di contrarre l'HIV/AIDS o l’epatite B e C, tutte situazioni che emarginano l’intera famiglia dal resto della società. Tuttavia, riferisce padre Mushtaq, il grande coraggio della emorroissa citata dal Vangelo di Marco (5,25-34) dà speranza alle donne pakistane di tutte le tradizioni religiose che hanno fame di salute e di salvezza. L’obiettivo dei Ministri degli Infermi è “cercare di emulare Gesù, il guaritore, aiutando i malati a trovare una risposta alle insistenti domande sul significato del dolore, del male e della morte” sottolinea il Camilliano. Segnate da condizioni di salute disperate, dalla povertà e da una sanità molto precaria, le donne pakistane hanno bisogno di sentire parole di conforto, hanno bisogno di qualcuno che combatta per i loro diritti. (AP) (7/5/2012 Agenzia Fides)


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