AMERICA/BRASILE - “Difendere i popoli indigeni e la loro terra, è un vero e proprio genocidio”: nota dei Vescovi

giovedì, 26 aprile 2012

Aparecida (Agenzia Fides) – La Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB) ha inviato all’Agenzia Fides la nota presentata alla stampa il 24 aprile, sulla difesa dei territori e dei diritti delle popolazioni indigene, dei Quilombolas, dei pescatori e di altri popoli tradizionali.
In questa nota, i Vescovi brasiliani deplorano profondamente “il rinvio della procedura amministrativa della demarcazione”, come “l'invasione e lo sfruttamento delle terre dei popoli tradizionali”. Il testo richiama l'attenzione sulle "condizioni di discriminazione e sugli assassini di cui è vittima il popolo Guarani-Kaiowá, nel Mato Grosso do Sul". Secondo i Vescovi si tratta di un "vero e proprio genocidio" che macchia l'immagine del Brasile come paese che difende i diritti umani. "Respingiamo con veemenza l'attacco scatenato dal gruppo ruralista e da altri segmenti del Congresso nazionale, ai diritti dei popoli indigeni, considerati nella nostra Costituzione, attraverso il progetto della modifica costituzionale, la PEC 215/2000" dice la nota. I Vescovi si sono già espressi sul tema pochi giorni fa (vedi Fides 18/04/2012).
Durante la conferenza stampa, il Presidente della Commissione Pastorale della Terra (CPT), Mons. Enemésio Lazzaris, Vescovo di Balsas, ha dichiarato che grandi opere come la costruzione di dighe e degli impianti per lo sfruttamento delle risorse minerarie, hanno un grande impatto su queste comunità, e finiscono per sfrattarle dai loro territori. "Il territorio è più che la terra stessa, è un rapporto che si costruisce sul luogo in cui si vive, dove i loro antenati hanno vissuto, dove sono cresciuti e dove si formano le famiglie" ha sottolineato Mons. Lazzaris.
Il Presidente della Commissione Episcopale per l'Amazzonia, il Card. Claudio Hummes, nel suo intervento ha detto che l'Amazzonia ha un ruolo specifico nel contesto mondiale, e per questo la popolazione locale dovrebbe essere sentita per prima su questioni che la coinvolgono direttamente. "Dovrebbero essere in grado di decidere cosa è importante per loro. Di solito non è così, le loro terre sono invase e loro vengono calpestati" ha detto il Cardinale. (CE) (Agenzia Fides, 26/04/2012)


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