AMERICA/MESSICO - Il Vescovo di Saltillo: "il Messico vive oggi la peggiore crisi umanitaria della storia riguardo all’emigrazione, manca la volontà politica di risolvere il problema"

venerdì, 20 aprile 2012

Città del Messico (Agenzia Fides) – "Il paese vive oggi la peggiore crisi umanitaria della storia riguardo all’emigrazione": con queste parole ha aperto il suo intervento Sua Ecc. Mons. Raúl Vera, Vescovo di Saltillo, al Forum intitolato "Bilancio Legislativo in materia di Diritti Umani e Migrazione, Esiti e Sfide" organizzato dal Senato messicano. A questo incontro hanno partecipato legislatori, rappresentanti degli organismi che difendono i diritti umani, gruppi sociali e religiosi.
Secondo l'intervento di Mauricio Farah, specialista messicano sulla migrazione, negli ultimi 4 anni sono stati 80 mila gli emigranti sequestrati e uccisi dai gruppi criminali. "Essere emigrante è sinonimo di ‘preda’, non solo per i criminali, ma a volte anche per le autorità che ne abusano o che sono legate alla criminalità" ha detto nel suo intervento. "Dai 134 emigranti messicani morti nel 2004, siamo passati a più di 400 migranti assassinati all'anno" ha sottolineato Farah.
Il Vescovo di Saltillo, diocesi che si trova a sud-est, Mons. Raul Vera, ha detto nel suo intervento che "ogni sei mesi il crimine organizzato guadagna almeno 25 milioni di dollari come prodotto dell’ estorsione ai messicani e agli stranieri che cercano di attraversare il confine con gli Stati Uniti".
In alcune dichiarazioni alla stampa locale, Mons. Vera ha ribadito la gravità di questa crisi umanitaria riguardante l’emigrazione, e parlando sui candidati alle prossime elezioni politiche nel paese ha detto: “i candidati presidenziali per le elezioni del primo luglio, non prendono in considerazione la situazione, l'orrore e la sofferenza di quello che è diventato il Messico per i migranti. Questa situazione è grave per l'indifferenza totale e per la mancanza di volontà politica di risolvere questo grave problema". Poi ha aggiunto: "nessun candidato parla del problema, non appare nei loro programmi, non si vede in nessuna agenda politica. Noi tutti sappiamo bene ciò che accade sui treni dei migranti: li derubano, li sequestrano, arrivano perfino ad ucciderli, ma nessuno parla. Perfino le nostre Case dei Migranti sono minacciate dal crimine organizzato, dobbiamo denunciare questa situazione". (CE) (Agenzia Fides, 20/04/2012)


Condividi: