Città del Messico (Agenzia Fides) – Secondo un ricercatore dell’Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM), i bambini di strada di Città del Messico per crescere e sopravvivere hanno bisogno di far parte di una rete sociale di sostegno che offra loro identità, radici e l’opportunità di ottenere soddisfazioni. Per la strada, che esercita su di loro un certo fascino perché suppone evasione dalle problematiche familiari, i bambini adottano un modo di vivere da adulti. Imparano a sopravvivere da soli ma relazionandosi sempre con gli altri. Hanno tra gli 8 e i 12 anni di età e trascorrono le giornate schivando le macchine nei quartieri della zona sud di Città del Messico. Vendono caramelle, gomme da masticare, sigarette, lavano i vetri delle automobili, guadagnando tra 150 e 250 pesos al giorno. Quelli di loro che rientrano in questo stile di vita ne traggono un sistema di valori e di solidarietà, condividono i guadagni con le madri adolescenti o con quelli che non riescono a lavorare. Integrandosi in questa maniera si difendono dalle aggressioni degli automobilisti, della polizia e dagli altri pericoli, come quelli contro i quali si trovano altri bambini ai quali non è permesso lavorare agli angoli delle strade o che vengono sfruttati da adulti viziosi. In cambio di questa solidarietà i minori che hanno abbandonato le rispettive case e famiglie ricevono tutela, affetto e protezione che limitano la loro ansia della separazione. Il sistema della rete sociale è anche una buona alternativa per affrontare la solitudine, il freddo e l’insicurezza oltre che una risorsa per soddisfare singole necessità. (AP) (31/1/2012 Agenzia Fides)