Bangkok (Agenzia Fides) – Dopo una “full immersion” nelle realtà di povertà, vulnerabilità, emarginazione e sofferenza, i Vescovi asiatici auspicano che le comunità cristiane in Asia diventino “una Chiesa dei poveri” e che questo approccio si rifletta sui programmi pastorali nelle diverse nazioni. Come riferito all’Agenzia Fides, l’Ufficio per lo Sviluppo Umano della “Federazione delle Conferenze Episcopali dell’Asia” (FABC) ha organizzato, tramite il suo “Istituto per l’Azione Sociale” (BISA), un laboratorio di una settimana (dal 18 al 24 gennaio, a Bangkok) all’insegna della condivisione e della riflessione, a cui hanno partecipato Vescovi, sacerdoti, religiosi e laici da numerosi paesi asiatici. Il programma prevedeva una parte “esperienziale” (tre giorni di vita in realtà disagiate) e una parte di riflessione e confronto.
Nel messaggio finale, firmato dall’Arcivescovo birmano Mons. Charles Bo, Presidente dell’Ufficio per lo Sviluppo umano nella FABC, i Vescovi asiatici rimarcano: “l’esperienza di condivisione con popoli indigeni, migranti, vittime dell'HIV/AIDS e della tratta di esseri umani ci ha avvicinato alla sofferenza dei nostri popoli”. Poi, alla luce del Magistero sociale della Chiesa, i partecipanti hanno affrontato temi come diritti del lavoro, condizioni dei migranti e dei popoli indigeni, diritti di donne e bambini, conflitti e costruzione della pace, giustizia sociale.
I Vescovi asiatici - dice il messaggio inviato a Fides - notano che spesso “la Chiesa è l'unica voce dei poveri e dei più vulnerabili”. Per questo si intende “educare la Chiesa e la società a prestare attenzione ai problemi delle comunità più emarginate ”. Questo sarà possibile “sensibilizzando i laici, i movimenti e le associazioni laicali a impegnarsi pubblicamente, presso i governi locali, provinciali e nazionali, perchè promuovano programmi di azione in loro favore”.
I Vescovi confermano la bontà di una pastorale fatta di “immersione, riflessione e azione”, per “realizzare il Regno di Dio e i suoi valori di giustizia e pace, soprattutto tra i milioni che soffrono in Asia”, Auspicano infine che i cristiani d’Asia diventino “operatori di cambiamento sociale, rendendo i poveri e gli emarginati consapevoli dei loro diritti economici, sociali e culturali e protagonisti del loro sviluppo”. (PA) (Agenzia Fides 26/1/2012)