ASIA/CINA - Il Vescovo di Shang Hai auspica che Paolo Xu sia presto Beato, perché “è l’ uomo per ogni tempo”

giovedì, 19 gennaio 2012

Shang Hai (Agenzia Fides) – “E’ l’uomo per ogni tempo”: questo il titolo del Messaggio per il Capodanno cinese di Sua Ecc. Mons. Alios Jin Lu Xian, Vescovo 95enne della diocesi di Shang Hai, incentrato sulla figura di Paolo Xu, il primo mandarino cinese battezzato dal grande missionario gesuita p.Matteo Ricci, che divenne anche grande collaboratore e compagno di missione di p. Ricci. Oggi la diocesi di Shang Hai e la comunità cattolica cinese continentale stanno promuovendo la sua causa di beatificazione con grande appoggio dei missionari e dei cattolici del mondo.
Il messaggio si divide in 4 grandi parti, e definisce Paolo Xu come fondatore e precursore della diocesi, apologeta della Chiesa e della fede, grande mediatore: “Il 2012 è l’anno che la Chiesa universale dedica alla Nuova Evangelizzazione. Ma ricorrono anche i 450 anni della nascita dell’evangelizzatore della nostra diocesi di Shang Hai, Paolo Xu Guang Qi. E sono 460 anni della nascita di p. Matteo Ricci. Io sono un vecchio fan di Xu” scrive il Vescovo.
“Aveva un carattere mite, amabile e generoso, con grande capacità di mediare, agevolando le situazioni. Ma ciò non significa che arrivava ad un compromesso sulla fede, oppure che aveva meno spirito di iniziativa per l’evangelizzazione” prosegue Mons. Alios Jin Lu Xian . “Nell’epoca difficile dei primi tempi della Chiesa cinese, pure limitato da tanti fattori, per difendere la Chiesa seguì con determinazione il principio ricciano - ‘rispettare la cultura cinese’, agire con prudenza per proteggere la Chiesa”. Era “ben consapevole che il conflitto provoca solo l’odio verso il cattolicesimo, e di conseguenza anche la persecuzione, e che non è per niente salutare per lo sviluppo integrale della Chiesa in Cina. Ma evitando i conflitti, l’odio verso i cattolici si placa in modo naturale”. Nello stesso tempo “affermava e spiegava le verità dalla fede senza mezzi termini, e difendeva la Chiesa in modo legittimo, fino a dedicargli la propria vita. Come si può giudicare tale fede come una fede di compromesso? Lui gode di un prestigio e di una ammirazione particolare nel cuore del popolo cinese (cattolici e no), ma ha anche un significato particolare per la Chiesa universale”.
L’anno prossimo ricorrono i 380 anni dalla morte di Paolo Xu, quindi Mons. Jin invita i fedeli ad “invocare la sua intercessione nella malattia, per ottenere il miracolo necessario per la sua causa di beatificazione. Perché Roma lo proclami beato il più presto possibile”. (NZ) (Agenzia Fides 2012/01/19)


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