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Los Angeles (Agenzia Fides) – Sono 33 i Vescovi cattolici degli Stati Uniti d’America, di origini ispaniche, che hanno chiesto “una riforma sull'immigrazione giusta, umana ed efficace" e hanno assicurato agli immigrati senza documenti che "non sono soli o dimenticati": lo hanno fatto in una lettera pubblicata in occasione della festa della Vergine di Guadalupe, il 12 dicembre. La lettera, indirizzata agli immigrati, è stata letta da Sua Ecc. Mons. José Gómez, Arcivescovo di Los Angeles, alla fine della Messa per "las mañanitas" (serenata) alla Vergine di Guadalupe, celebrata nella Cattedrale di Los Angeles, alla quale hanno partecipato più di 2.500 persone. Mons. José Gómez ha chiesto alle autorità di fare una riforma sull’immigrazione che dia dignità a più di 12 milioni di immigrati considerati, dalla Chiesa cattolica, “la forza rivitalizzante” del paese.
"Un immigrato, in qualsiasi parte del mondo, passando da un paese all'altro passa attraverso periodi di sofferenza, che in parte è uguale alla sofferenza che nostro Signore Gesù Cristo ha dovuto passare quando ha dato la sua vita per ciascuno di noi" ha detto l’Arcivescovo commentando la lettera alla stampa. "Alcuni approfittano di questo clima d’incertezza per disprezzare i migranti e anche per attribuire loro la colpa di questa crisi, ma seminare odio non ci porta a porre rimedio alla crisi. Dobbiamo trovare la cura nella solidarietà” ha concluso Mons. Gómez.
Nella lettera i Vescovi si rivolgono con queste parole agli immigrati: "Molti di voi fanno i lavori più duri, con salari da fame, nessuna assicurazione sanitaria, senza benefici sociali. Nonostante il vostro contributo al benessere del nostro paese, invece di offrirvi gratitudine, siete trattati come criminali perché avete violato l'attuale legge sull'immigrazione. Siamo anche profondamente consapevoli del dolore delle famiglie che hanno subito la deportazione di uno dei loro membri", scrivono i Vescovi, citando il fatto che molti bambini rimangono senza genitori perché espulsi dal paese (vedi Fides 12/12/2011). (CE) (Agenzia Fides, 14/12/2011)
