ASIA/PAKISTAN - Una teenager lotta per il diritto all’istruzione delle sue coetanee

martedì, 29 novembre 2011

Islamabad (Agenzia Fides) - L’arcivescovo Desmond Tutu, Premio Nobel per la Pace, ha recentemente annunciato a Cape Town i cinque candidati per il Premio Internazionale Bambino per la Pace 2011. Si tratta di una iniziativa promossa da Kids Rights, una organizzazione tedesca, lanciata nel corso del Summit dei Nobel della Pace 2005, presieduto dall’ex presidente sovietico Mikhail Gorbachev. L’evento presenta ogni anno un minore che si sia contraddistinto per iniziative coraggiose ed importanti a favore dei bambini di tutto il mondo. Quest’anno il Premio è andato ad una diciassettenne sudafricana impegnata a favore dei bambini disabili. Tuttavia, tra i 5 candidati scelti tra i 98 minori proposti da organizzazioni e singoli di 42 paesi, ha fatto sentire la sua voce Malalai Yousafzai, studentessa di Gulkada, provincia pakistana di Mingora al confine con l’Afghanistan, determinata a lottare per il diritto all’istruzione delle ragazze, in particolare di quelle che ne sono state private durante la talebanizzazione del Pakistan.
Questa diciassettenne, attraverso i media nazionali e internazionali, ha avuto il coraggio di farsi portavoce delle sue coetanee per far sapere al mondo che le ragazze hanno il diritto di andare a scuola. In un comunicato diffuso dall’Asian Human Right Commission, Malalai ha riferito di aver capito l’importanza dell’istruzione quando i militanti avevano preso possesso della zona meno evoluta dello Swat e distrutto la maggior parte delle scuole e dei collegi femminili. L’obiettivo della ragazza non è solo quello di promuovere l’istruzione femminile ma anche di istituire un forum dove quelle che lavorano come domestiche potrebbero studiare. Infatti tante vorrebbero frequentare la scuola ma le possibilità economiche delle famiglie non glielo consentono. Malalai ha anche sottolineato che l’istruzione è fondamentale per uomini e donne e ha invitato tutti i genitori riluttanti all’educazione scolastica a causa delle peculiarità sociali della cultura Pashtun a far studiare i propri figli. “L’educazione è l’unico strumento che rende l’uomo civile, ne fa un buon cittadino e aiuterebbe a migliorare la società Pashtun” ha detto. Infine Malalai ha esortato il governo a ristabilire al più presto le scuole e i collegi della zona sello Swat. (AP) (29/11/2011 Agenzia Fides)


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