AMERICA/EL SALVADOR - Necessaria una revisione dell’intero sistema di pubblica sicurezza per frenare la violenza

lunedì, 21 novembre 2011

San Salvador (Agenzia Fides) – La Chiesa cattolica in El Salvador, per bocca dell'Arcivescovo di San Salvador, ha chiesto al governo di rivedere tutte le istituzioni coinvolte nel sistema di pubblica sicurezza al fine di adottare misure efficaci per frenare la violenza della criminalità che flagella il paese. "Sarebbe opportuno rivedere il contesto d'azione, vale a dire, il quadro giuridico, la Polizia Nazionale Civile, quindi l'intero sistema, tutte le istituzioni coinvolte. Al momento di fare questa revisione, occorre prendere decisioni importanti, non solo per ciò che riguarda la punizione dei reati, ma per quello che riguarda la prevenzione" ha detto l'Arcivescovo di San Salvador, Mons. José Luis Escobar Alas. La Chiesa aveva già manifestato la sua preoccupazione al riguardo precedentemente (vedi Fides 7/11/2011). Nella consueta conferenza stampa dopo la Messa della Domenica, celebrata nella Cattedrale della capitale, l’Arcivescvo ha ricordato che la questione della violenza criminale "è diventata il problema più grande della nazione" e ciò esige che "l'intero sistema sia rivisto, per risolvere questa situazione".
La violenza criminale provoca una media giornaliera di 12 omicidi e innumerevoli casi di rapina a mano armata nelle strade o sugli autobus di trasporto pubblico (vedi Fides 28/10/2011). Il Presidente salvadoregno Mauricio Funes sta valutando i nominativo per il nuovo Ministro della Giustizia e della Pubblica Sicurezza a seguito delle dimissioni, la scorsa settimana, di Manuel Melgar, che era titolare di tale dicastero. Il nuovo Ministro sarà anche il responsabile della progettazione e promozione di azioni contro la criminalità organizzata. "Il problema è molto grave, complesso, ma dobbiamo trovare una soluzione. Non possiamo ignorare il problema, ma cercare una soluzione definitiva, una azione per poter uscire da questa situazione" ha detto Mons. Escobar Alas. (CE) (Agenzia Fides, 21/11/2011)


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