AMERICA/GUATEMALA - Donne indigene: le più povere dei poveri, emarginate e discriminate

lunedì, 14 novembre 2011

Antigua (Agenzia Fides) – “Creating Opportunities” è un programma lanciato dalla ong internazionale americana sulla salute pubblica, Population Council, nelle province guatemalteche di Alta Verapaz, Chimaltenango, Sololá, Totonicapán, Quetzaltenango e Chiquimula e rivolto alle ragazze tra gli 8 e i 18 anni di età, con l’obiettivo di rafforzare le comunità rurali e creare “spazi sicuri” dove possano riunirsi e sviluppare la propria autostima, le proprie capacità, e pianificare il futuro. Lanciato nel 2004, il programma vuole interrompere il ciclo di povertà e rendere le ragazze guatemalteche consapevoli dei loro pieni potenziali. In Guatemala infatti, dove vivono 14 milioni di persone, la metà delle quali in condizioni di povertà, le donne indigene sono le più povere dei poveri, e vivono emarginazione e discriminazione.
Secondo le statistiche ufficiali, il 40% della popolazione del paese è costituito da indigeni, anche se i gruppi nativi e le ong internazionali sostengono che siano il 60%. Tra le donne si registrano 7 morti materne su 10, il tasso di gravidanze adolescenziali più elevato nelle aree rurali dell’America latina, con 114 madri che hanno meno di 20 anni ogni 1000 nati. Solo il 26% delle ragazze indigene che parlano le lingue native completa la scuola primaria, rispetto al 45% dei ragazzi indigeni e al 62% delle ragazze che parlano spagnolo. Secondo il Population Council le ragazze maya sono le più svantaggiate del paese, soggette a matrimoni precoci, scolarizzazione limitata, gravidanze frequenti, emarginazione sociale e povertà cronica. Inoltre nel paese la popolazione sta crescendo a ritmi vertiginosi: secondo il recente rapporto di The State of the World Population 2011, del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA), il Guatemala ha il più alto tasso di fertilità dell’America latina. Le donne guatemalteche tra i 15 e i 49 anni hanno una media di 3.8 figli, rispetto alla media di 2.2 di tutta l’America latina. (AP) (14/11/2011 Agenzia Fides)


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