ASIA/LIBANO - “Il beato Paolo Manna tradotto in arabo, per essere missionari in Medio Oriente”, dice il Direttore delle Pontificie Opere Missionarie in Libano

venerdì, 21 ottobre 2011

Beirut (Agenzia Fides) – Pur essendo una piccola minoranza, e nonostante le difficoltà, “i cristiani del Libano vogliono essere lievito nella massa, per il Medio Oriente. Per questo incoraggiamo le esperienza missionarie; per questo abbiamo tradotto in arabo il testo del beato Paolo Manna, PIME, ‘Osservazioni sul nuovo metodo di evangelizzazione’, primo libro in lingua araba per la formazione e l’animazione missionaria”. Lo dice p. Paul Karam, Direttore Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (POM) in Libano, in una intervista rilasciata all’Agenzia Fides in vista della Giornata Missionaria Mondiale, il 23 ottobre prossimo.

Quali sono le principali iniziative per la Giornata Missionaria in Libano?
Abbiamo presentato il Messaggio del Papa “Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi” in una conferenza pubblica, per sensibilizzare fedeli cattolici e non. In tale occasione abbiamo anche presentato la traduzione in arabo del libro del Beato Paolo Manna, fondatore della Pontificia Unione Missionaria, "Osservazioni sul nuovo metodo di evangelizzazione". Il testo sarà distribuito proprio in occasione della Giornata missionaria: è il primo libro in lingua araba per la formazione e l’animazione missionaria. Le pubblicazioni delle POM vengono distribuite a tutte le parrocchie, le eparchie (diocesi) e scuole cattoliche in Libano: così cresce la sensibilità missionaria di bambini, giovani e adulti.

Su cosa si concentra l’attività delle POM?
In linea con l'Assemblea dei Patriarchi e dei Vescovi del Libano, e in accordo con la Commissione Episcopale per la Cooperazione missionaria, presieduta da S.Ecc. Mons. Elias Nassar, ci stiamo dedicando a visitare le scuole, fondando nuovi gruppi dell’Infanzia Missionaria: finora ne abbiamo 24, mentre nel 2006 ce n’era solo uno. Crediamo sia molto importante, in collaborazione con il Segretariato generale del Scuole cattoliche in Libano, motivare i bambini allo spirito missionario. Inoltre lavoriamo a stretto contatto con i seminari, fra i quali il Seminario Patriarcale Maronita.

Quali sono gli obiettivi e i mezzi principali per l’evangelizzazione?
L'obiettivo è concentrarsi di più sulla dimensione missionaria nella formazione dei futuri sacerdoti. Ad esempio, i seminaristi iniziano ad avere esperienze missionarie di un mese in diversi paesi del Medio Oriente, come Giordania, Siria, o in altri contesti come Etiopia, Ciad, India. Nonostante i problemi, la Chiesa cattolica in Libano ha ancora un notevole potenziale del numero di vocazioni sacerdotali e religiose. Crediamo che i cristiani, anche se sono una minoranza, possono essere lievito nella massa e sale nel cibo.

Quali sono le sfide principali per i cristiani in Medio Oriente?
I cristiani hanno un ruolo importante da svolgere per la loro testimonianza, la loro apertura, il dialogo e la solidarietà. Il Libano ha un ruolo importante per promuovere la missione in Medio Oriente perché la lingua araba che ci lega a molti altri paesi facilita la comunicazione, al fine di diffondere la Parola di Dio. Alcune eparchie, come quella maronita di Byblos, inviano sacerdoti missionari per servire le comunità cristiane. In Libano vivono in armonia 18 confessioni diverse. Guardiamo con attenzione quanto accade intorno a noi. Speriamo che ci sia un clima di vera democrazia, senza oppressione delle minoranze, affinché queste non paghino il prezzo di interessi politici. (PA) (Agenzia Fides 21/10/2011)


Condividi: