AMERICA/BOLIVIA - Marcia Tipnis: la Chiesa è sempre disponibile a guidare il dialogo fra le parti

venerdì, 23 settembre 2011

La Paz (Agenzia Fides) – La marcia in difesa del Territorio Indigeno Parco Nazionale Isiboro Secure, TIPNIS (vedi Fides 30/08/2011, 20/09/2011), si è fermata preso la piccola città di San Miguel de Chaparina, a circa 8 chilometri da Yucumo, dove molto probabilmente oggi arriverà il Cancelliere di Stato David Choquehuanca, per accertare quali siano le condizioni per riaprire il dialogo con il governo. Le condizioni delle persone che partecipano alla marcia sono molto serie e soltanto ieri il governo ha deciso di rifornirle d’acqua: nei giorni scorsi infatti la polizia aveva impedito loro di attingerla dai canali che corrono paralleli alla strada e si erano quindi create delle situazioni di scontro e di tensione.
Il Segretario Generale della Conferenza Episcopale Boliviana (CEB) ha invitato gli operatori dei media ad essere promotori di pace e di verità, evitando qualsiasi informazione che possa creare conflitti, per tutto ciò che riguarda la marcia: “dobbiamo evitare di dare notizie allarmistiche o di scontri, voi avete la responsabilità di promuovere la pace e il bene comune” ha detto Mons. Oscar Aparicio durante una conferenza stampa convocata in seguito agli scontri violenti avvenuti nella località di Pando. Diverse persone che avevano bloccato la strada alla marcia del TIPNIS sono state spostate con la forza, provocando l’intervento della polizia. Secondo i media ci sono stati anche dei feriti: per alcune fonti 3, per altre 17.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, Mons. Aparicio, Vescovo ausiliare di La Paz e Segretario Generale della Conferenza Episcopale, ha precisato che fin dall'inizio la Chiesa è stata presente in questa vicenda, perché la Chiesa è presente in tutto il paese attraverso le parrocchie e i vicariati: "Sappiamo che il parroco di San Ignacio de Moxos accompagna la marcia fin dall'inizio, anche la CEB ha chiesto ai sacerdoti, religiosi e operatori pastorali della regione di vegliare su questa situazione". Il Vescovo ha ribadito ancora una volta: “siamo tutti boliviani e dobbiamo lavorare per il bene comune di tutti”. Sulla possibilità che la Chiesa assuma il ruolo di mediatore nel conflitto, Mons. Aparicio ha detto che “la Chiesa è sempre disponibile, a condizione che la richiesta venga fatta da entrambe le parti”. (CE) (Agenzia Fides, 23/09/2011)


Condividi: