AMERICA/MESSICO - Aborto, eutanasia e fecondazione in vitro: monito dei Vescovi messicani

mercoledì, 21 settembre 2011

Città del Messico (Agenzia Fides) – La Conferenza Episcopale del Messico ha pubblicato una dichiarazione in cui si sottolinea che la società ormai non dovrebbe più stupirsi di fronte alla violenza esercitata quando i nascituri stanno per essere abortiti. “Le molteplici espressioni di violenza nei diversi settori e a diversi livelli della vita delle persone e della società, non dovrebbero sorprendere se la vita dei bambini non ancora nati viene distrutta con l’aborto” affermano i Vescovi messicani in una dichiarazione del 9 settembre, dove ribadiscono anche il loro rifiuto nei confronti di pratiche come la fecondazione in vitro. “I bambini dovrebbero essere accolti rispettando la verità dell’atto coniugale, che è allo stesso tempo unitivo e creativo, ed evitando con ogni mezzo che essa venga distorta” si legge nel testo della Conferenza Episcopale Messicana.
“Noi riteniamo che, secondo il disegno di Dio, i figli sono un vero dono e non un diritto individuale di chiunque” aggiungono i Vescovi. Per questo motivo, “l’assistenza tecnologica per la procreazione dovrebbe sempre rispettare questa verità ed evitare di sostituire la logica dell’amore con quella della produzione”. “Consapevoli del dolore che l'infertilità e la sterilità comportano, incoraggiamo gli sforzi di coloro che lavorano per superarli cercando terapie appropriate che siano rispettose del valore della vita umana” proseguono i Vescovi, aggiungendo che, quando si avvicina la fine della vita, l’eutanasia non è una soluzione. “Riteniamo che l'unica risposta adeguata a questo problema siano le cure palliative che danno qualità alla vita di un malato terminale”. “La fine desiderabile per una vita è quella che rispetta l’autentica dignità umana circondando il malato terminale con l'amore e le cure necessarie per alleviare la sua sofferenza, e fornendogli sostegno vitale, così da poter porre fine in modo naturale alla sua esistenza in questo mondo”. (AP) (21/9/2011 Agenzia Fides)


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