Organo di informazione delle Pontificie Opere Missionarie dal 1927
Santa Cruz (Agenzia Fides) – Il Direttore Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (POM) in Messico, P. Guillermo Alberto Morales Martínez, che partecipa all'incontro continentale dei Direttori Nazionali delle POM americane a Santa Cruz (vedi Fides 11/3/2011; 15/3/2011), ha condiviso il lavoro sviluppato delle POM del Messico, sottolineando l'impegno dei laici come “pietra angolare della missione”.
Nella nota inviata all’Agenzia Fides padre Morales scrive: "Le POM sono arrivate nel nostro paese nel 1860, suscitando grande entusiasmo nella comunità, in particolare per la responsabilità che hanno avuto nei confronti della missione Ad gentes, che significa andare nei luoghi dove non conoscono Cristo ed organizzare un'azione pastorale che ha promosso il lavoro della nostra Chiesa e che oggi produce buoni risultati in Messico".
Secondo il Direttore nazionale, la maggior parte dell'attività realizzata dalle POM del Messico riguarda la formazione degli operatori pastorali, soprattutto attraverso i Congressi missionari, perché sono proprio le riunioni e gli incontri programmati per bambini, giovani, adulti e perfino per quanti si recano a visitare i malati, ad arricchire la missione della Chiesa in Messico. Padre Morales ha aggiunto: "la ricchezza della Chiesa sono i laici, e forse abbiamo bisogno di organizzare meglio le strutture per facilitare il loro lavoro e la loro organizzazione, valorizzando il dono del loro lavoro e della loro diversità universale, al fine di condividere la fede con gli altri".
“Aparecida oggi ci mostra una grande sfida che è la missione della nuova evangelizzazione - conclude padre Morales -, è una missione che tutti dobbiamo assumere verso coloro che sono battezzati e cattolici ma che sono lontani e non praticano più la loro fede. I laici hanno un ruolo di primo piano, senza escludere la missione Ad gentes, una missione verso le persone che non conoscono Cristo. La Chiesa ha molto bisogno dei laici e del loro lavoro per condividere la loro fede con gli altri”. (CE) (Agenzia Fides, 17/03/2011)
