AMERICA/HAITI - I candidati alla presidenza parlano sul tema delle migrazioni

giovedì, 10 marzo 2011

Port au Prince (Agenzia Fides) – A meno di 15 giorni dal secondo turno delle elezioni, previste per il 20 marzo, i due candidati presidenziali hanno intensificato la loro campagna politica, moltiplicando gli incontri con la gente ad Haiti e all'estero, e affrontando nuove questioni nel loro ordine del giorno, compresi i problemi dell'immigrazione. Sembra infatti che entrambi i candidati siano ora decisi a dare alla questione dell'immigrazione l'attenzione che merita: quasi un terzo della popolazione di Haiti (più di 4 milioni contro un totale di 10 milioni di haitiani che vivono nel paese) si trova infatti nella diaspora. Intorno alla questione immigrazione ruotano due problemi fondamentali: i rapporti haitiani-dominicani e le deportazioni di haitiani da parte delle autorità degli Stati Uniti.
La candidata alla presidenza, l'ex prima donna Mirlande Manigat, si è recata la settimana scorsa in Canada e poi negli Stati Uniti, dove ha denunciato la recente decisione del governo degli Stati Uniti di riprendere le deportazioni di haitiani verso il loro paese di origine, che erano state fermate a causa del terremoto del 12 gennaio 2010. La candidata ha promesso, se eletta presidente, di chiedere all’amministrazione di Barack Obama una moratoria sulle deportazioni degli haitiani, per lo più ex-detenuti che sono, secondo lei, "un peso addizionale per il paese".
Da parte sua, l'altro candidato alla presidenza, il popolare cantante Michel Martelly, si è recato negli Stati Uniti e poi nella Repubblica Dominicana, dove ha incontrato il presidente dominicano Leonel Fernandez, per "vedere la possibilità di lavorare con il governo dominicano per migliorare le relazioni tra i due paesi dell'isola". Malgrado manchi una certa profondità nelle proposte concrete in materia di immigrazione da parte dei candidati alla presidenza di Haiti, è comunque positivo l'interesse per questo argomento. (CE) (Agenzia Fides, 10/03/2011)


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