Guwahati (Agenzia Fides) – La sua diocesi di Guwahati, nello stato di Assam (India Nordorientale), è al confine con il Bhutan, un territorio “che da sempre consideriamo con molta attenzione”: l’Arcivescovo Thomas Menamparampil confida all’Agenzia Fides che “sta studiando e seguendo da vicino le evoluzioni della situazione in Bhutan” e attende con fiducia di poter compiere “importanti passi avanti” nell’evangelizzazione. “Desideriamo con tutto il cuore aiutare la popolazione bhutanese” spiega l’Arivescovo.
Naturalmente le difficoltà del presente sono ben note: i predicatori cristiani sono percossi e messi in carcere e non c’è libertà di missione nel paese. In ogni caso, rimarca l’Arcivescovo, “vi sono già vari gruppi cristiani di differenti denominazioni in Bhutan. La politica di volerli registrare ufficialmente potrebbe indicare il desiderio delle autorità di regolamentarne le attività”.
Oggi soltanto un prete gesuita, il canadese Kinley Tshering, imparentato con la famiglia reale, è autorizzato a recarsi sporadicamente nel regno buddista. Dopo la parziale apertura del governo, che aveva manifestato l’intenzione di riconoscere le comunità cristiane esistenti, alcuni ordini missionari cattolici hanno offerto la loro disponibilità a recarsi nel paese (vedi Fides 27/1/2011).
L’Arcivescovo Menamparampil, noto per la sua abilità di negoziatore – che ha portato alla pacificazione in diversi conflitti nello stato di Assam – è persona prudente e lungimirante: potrebbe essere la persona che, lontano dai riflettori, svolge un delicato lavoro diplomatico, esplorando nuove possibilità di far fiorire il Vangelo in terra bhutanese. (PA) (Agenzia Fides 8/2/2011)