Colombo (Agenzia Fides) – Oltre 320 mila cittadini tamil soffrono tuttora per lo sfollamento, mentre 190 mila ex rifugiati, tornati a casa dopo la permanenza nei campi profughi – nelle ultime fasi del conflitto civile, terminato nel maggio 2009 – hanno urgente bisogno di protezione e assistenza: è quanto dicono all’Agenzia Fides i gesuiti del Jesuit Refuges Service (JRS), impegnati nel Nord e nell’Est dello Sri Lanka a monitorare quotidianamente la situazione che “oggi è molto pesante, poiché dura ormai da oltre due anni” affermano.
I gesuiti raccontano a Fides che, nonostante la apparente pacificazione, “nel Nord e nell’Est del paese restano ancora in vigore alcune Zone di Alta Sicurezza e i cittadini di quelle aree continuano a vivere nella precarietà, non sanno quando l’emergenza e la presenza militare finirà e quando potranno tornare a una vita serena”.
Il JRS nota che anche oggi, dopo la pace raggiunta, “il governo sta investendo una cifra considerevole del bilancio nazionale per le spese militare e stanziando ben pochi fondi all’assistenza e alla risistemazione dei profughi del conflitto. Allo stesso tempo le agenzie umanitarie che dovrebbero fornire assistenza agli sfollati subiscono gravi limitazioni e restrizioni al loro operato”.
Uno dei problemi ancora aperti è lo sminamento di intere arre che, durante la guerra sono state disseminate con micidiali ordigni esplosivi. Oggi queste zone costituiscono un grave pericolo per la popolazione: le agenzie umanitarie chiedono al governo di provvedere con urgenza, dando assoluta priorità alle operazioni di bonifica, per permettere ai profughi di rientrare nelle loro case. Ma, data la situazione di stallo, accesso al cibo, servizi sociali, istruzione, trasporti restano bloccati in numerose province, impedendo la normale ripresa della vita civile. Anche nei campi profughi allestiti dal governo, notano le Ong sul campo, le condizioni generali di vita “sono inaccettabili, contrassegnate da miseria, carenza di beni primari e di servizi sanitari”. (PA) (Agenzia Fides 20/1/2011)